Bruxelles – Oltre mezzo chilometro quadrato bonificato e riqualificato, l’85 per cento dei siti che un tempo ospitavano discariche illegali eliminati dalla lista delle procedure d’infrazione della Commissione Europea, 40 milioni di euro a semestre in meno da versare come sanzioni Ue. Si possono riassumere così i risultati di cinque anni di lavoro del commissario unico per la realizzazione degli interventi necessari all’adeguamento alla normativa vigente delle discariche abusive presenti sul territorio nazionale, il generale dell’Arma dei Carabinieri Giuseppe Vadalà.
“Queste azioni di risanamento ribadiscono la volontà di fare bene e velocemente, finalizzando i nostri sforzi alla bonifica di pezzi d’Italia bruciati e alla restituzione di un ambiente sano e vivibile alle collettività“, ha sottolineato il commissario unico al convegno ‘Modus operandi dell’Italia e dell’Arma per la bonifica delle discariche abusive nella risoluzione del contenzioso europeo’, organizzato oggi (7 febbraio) al Parlamento Ue. Secondo i dati presentati a Bruxelles dal 2017 a oggi sono stati bonificati 69 siti su 81 segnalati dalla Commissione Ue nella causa 196-13: il valore ambientale della riqualificazione è di 636.961 metri quadrati, una superficie pari a circa 90 campi da calcio, e in termini economici si parla di un risparmio complessivo sulle sanzioni di 90,2 milioni di euro.
“Voglio rivolgere un appezzamento sincero per il lavoro per il superamento della procedura d’infrazione sulle discariche abusive”, ha dichiarato in videocollegamento il ministro per gli Affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto: “Quello sulle procedure d’infrazione è un lavoro importante sia dal punto di vista operativo sulle eccessive risorse sprecate, sia reputazionale”. Per il governo Meloni è intervenuto da Roma anche il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ricordando che si è lavorato alla bonifica delle discariche illegali a un ritmo di “14 all’anno”. In questo modo si è passati da una sanzione Ue semestrale di 42,8 milioni di euro prima del commissariamento agli attuali 2,8 milioni: “È un risparmio complessivo di 80 milioni all’anno a partire dal 2018”, ha sottolineato il ministro per l’Ambiente.
Il modello messo in pratica in 10 regioni italiane “rappresenta un modello di efficienza e qualità amministrativa“, che porterà il Paese a un futuro “senza discariche, facendo di tutti i rifiuti una risorsa”, è la promessa del ministro Pichetto Fratin: “Si basa sul supporto agli enti territoriali, sul coinvolgimento di una serie di competenze tecnico-legali specifiche in una task force e sull’impegno istituzionale forte, capace di governare procedimenti complessi in un contesto minacciato dalle infiltrazioni criminali”. Ma soprattutto è un lavoro che potrebbe rappresentare una buona pratica da “esportare ad altri Stati membri in difficoltà, con esigenze simili all’Italia, per raggiungere l’obiettivo di inquinamento zero”, si augura l’organizzatore dell’evento al Parlamento Ue, l’eurodeputato del Movimento 5 Stelle Fabio Massimo Castaldo.
Nello sforzo di “dare una risposta concreta agli errori del passato e punire i crimini ambientali, per recuperare territori che pensavamo perduti per sempre”, l’eurodeputato italiano ha trovato la sponda del commissario per l’Ambiente, Virginijus Sinkevičius: “Abbiamo target ambiziosi con il Piano inquinamento zero” al 2050 e per questo motivo “è importante uno scambio tra gli Stati membri sulle migliori pratiche anche sul piano del riciclo e dello smaltimento dei rifiuti, come fatto dall’Italia e dall’Arma dei Carabinieri”.