Bruxelles – Cooperazione energetica tra Unione europea e Azerbaigian, oltre il gas. Si è chiusa a Baku, in Azerbaigian, la nona riunione ministeriale del Consiglio consultivo del Corridoio meridionale del gas che ha visto impegnata la commissaria europea all’Energia, Kadri Simson, impegnata a “riaffermare il partenariato energetico strategico tra la Repubblica dell’Azerbaigian e l’Unione europea”.
Il gas naturale proveniente dal giacimento gigante di Shah Deniz nel settore azero del Mar Caspio arriva in Europa attraverso il corridoio meridionale del gas, il Southern Gas Corridor, una vera e propria infrastruttura di approvvigionamento di gas naturale dalle regioni del Caspio e del Medio Oriente all’Europa, che si basa su tre tratte: il South Caucasus Pipeline (SCP), il gasdotto che segue la rotta dell’oleodotto Baku-Tbilisi-Ceyhan e arriva fino al confine tra Georgia e Turchia; il gas azero, dopo essere arrivato in Turchia, prosegue poi attraverso il TANAP (Trans Anatolian Pipeline) al confine turco-greco a Kipoi, che attraversa la Grecia e l’Albania e il Mar Adriatico; prima di approdare in Italia, a San Foca (in Puglia) attraverso il gasdotto TAP (Trans Adriatic Pipeline).
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Al centro della ministeriale che si è svolta oggi l’espansione del Corridoio meridionale del gas, che andrà a riguardare il tratto del TAP (Trans Adriatic Pipeline), che attraversa Grecia, Albania e Italia. “C’è un piano concreto per raddoppiare la capacità del gasdotto da 10 a 20 miliardi di metri cubi entro il 2027”, ha confermato Simson in una conferenza stampa congiunta insieme al ministro azero dell’energia, Parviz Shahbazov. La commissaria ha riferito di aver già “mappato la domanda sul fronte europeo” e che le interconnessioni, alcune in Ue, dovranno essere rafforzate e richiederanno investimenti aggiuntivi per farlo. Ma l’espansione della capacità su cui tanto punta l’Europa è realizzabile entro il 2027. L’infrastruttura, in quanto progetto di interesse comune europeo (PCI), è stato finanziato con sovvenzioni europee e lo stesso sarà per i lavori aggiuntivi. Lo scorso anno Baku si è rivelata strategica per l’Unione europea in piena crisi di approvvigionamento con i tagli alle forniture da parte della Russia, nel quadro della guerra di aggressione ai danni dell’Ucraina. Nel 2022 le consegne di gas attraverso il Corridoio meridionale verso l’Ue sono aumentate a 11,4 miliardi di metri cubi da 8,1 miliardi di metri cubi nel 2021, con un aumento di circa il 40%. “Stiamo investendo in una cooperazione energetica non solo sul breve periodo ma anche sul lungo”, ha assicurato Simson.
Il rafforzamento della partnership energetica tra Ue e Azerbaigian era stata al centro di un viaggio che a luglio ha portato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, a siglare un memorandum d’intesa con l’Azerbaigian per aumentare le importazioni di gas provenienti dalla regione. Ma Bruxelles non ha mai nascosto di guardare all’Azerbaigian anche in altri termini. Simson ha ricordato che il “potenziale non sfruttato delle energie rinnovabili qui in Azerbaigian, in particolare nell’eolico offshore, è un fatto ben noto. L’Azerbaigian ha quindi il potenziale per diventare l’esportatore di energie rinnovabili e idrogeno verso l’UE”, ha detto la commissaria. Nel quadro della riunione di oggi, sono stati avviati i lavori della prima riunione ministeriale del Consiglio consultivo per l’energia verde, una piattaforma che secondo Bruxelles “contribuirà a creare collegamenti internazionali di energia verde e a trasformare l’Azerbaigian in un fornitore di energia verde per i mercati europei”.