Bruxelles – Paolo Gentiloni guarda l’aspetto positivo, che c’è. Nel complesso l’eurozona non ha registrato segni negativi in termini di crescita, e questo è l’aspetto che per il commissario all’Economia conta di più, e non poco. Di fronte ai rischi di breve recessione paventati in Commissione Ue come dalla Bce, i dati Eurostat sulle performance di crescita dell’ultimo trimestre del 2022 mostrano numeri non certo esaltanti, ma senza ‘segno meno’ complessivo e per questo confortanti se si tiene a mente il rischio di contrazione. Prodotto interno lordo allo 0,1 per cento. Certo, Italia e Germania, due delle tre principali economie dell’eurozona, sono in recessione (-0,1 e -0,2 per cento rispettivamente), ma quello che viene celebrato è la figura nel suo complesso. “Buone notizie“, secondo Gentiloni.
Good news: the euro area avoided a contraction in the last quarter of 2022. We continue to face multiple challenges but the outlook for this year looks a little brighter today than in the autumn. https://t.co/EOhqcoekJW
— Paolo Gentiloni (@PaoloGentiloni) January 31, 2023
Di fronte alle conseguenze della guerra in corso in Ucraina e tutte le sue ricadute, prima fra tutte la crisi energetica, “l’area dell’euro ha evitato una contrazione nell’ultimo trimestre del 2022”. Sembra poco, ma è comunque un qualcosa che non era scontato e sui cui, al contrario, non molti erano pronti a scommettere, tra cui lo stesso componente italiano dell’esecutivo comunitario. “Continuiamo ad affrontare molteplici sfide, ma le prospettive per quest’anno sembrano un po’ più rosee oggi rispetto all’autunno“.
La Commissione europea farà il punto a breve, tra una decina di giorni, quando presenterà le previsioni economiche d’inverno (9 o 10 febbraio, data ancora non fissata in calendario). Sarà quella la sede migliore per fare il punto, anche perché le informazioni a disposizione di Eurostat non sono complete, riguardano solo una parte degli Stati Ue con la moneta unica e appena 12 Paesi sui 27 dell’Unione.
Le stime consolidate dell’istituto di statistica europeo, più dettagliate e complete, sono annunciate per il 14 febbraio, e dunque l’appuntamento fisso dell’esecutivo comunitario servirà a fare molto meglio il punto. In attesa anche delle valutazioni e delle decisioni della Banca centrale europea, il cui board si riunisce giovedì (2 febbraio). Francoforte potrebbe aumentare ancora i tassi.