Bruxelles – Prosegue spedita la procedura per la revoca dell’immunità parlamentare agli eurodeputati Andrea Cozzolino e Marc Tarabella, ultime tessere nel domino provocato dall’inchiesta della magistratura belga sui presunti casi di corruzione in seno all’aula di Bruxelles. Questa mattina (31 gennaio) la Commissione giuridica del Parlamento Ue (Juri) ha votato all’unanimità la proposta di decisione formulata dalla presidente del gruppo dei The Left, Manon Aubry, a favore della revoca della protezione per i due deputati socialisti.
Ora manca solo uno step, il voto a maggioranza semplice dell’Eurocamera riunita in sessione plenaria, che si terrà già giovedì 2 febbraio. Voto che avverrà per alzata di mano e non sarà quindi, come è prassi per i voti riguardanti le persone, segreto. “Voglio sottolineare che ci siamo pronunciati in un tempo record: mai la Commissione Juri si era espressa così rapidamente su richieste di revoca dell’immunità”, ha dichiarato Aubry a margine del voto in Commissione parlamentare. Urgenza necessaria per permettere alla magistratura belga di ricostruire il puzzle: “Crediamo che le testimonianze di Antonio Panzeri e Francesco Giorgi siano sufficientemente dettagliate per ritenere che la giustizia abbia bisogno di interrogare anche Tarabella e Cozzolino”, ha spiegato ancora la capogruppo della Sinistra europea, sottolineando inoltre che i due eurodeputati coinvolti “non chiedono altro”.
Nessuna ambiguità dunque sulla volontà del Parlamento di scavare a fondo dal punto di vista giudiziario. Secondo Aubry non si può ancora dire lo stesso dal punto di vista politico. “Mi auguro che non si debba mai più pronunciarsi sulla revoca dell’immunità di deputati eletti sospettati di corruzione, ma purtroppo al momento non posso garantirlo, vista la debolezza della risposta politica a questo scandalo“. Parole forti, quelle della deputata francese, che si riferiscono alla risoluzione votata a metà dicembre dal Parlamento europeo, a pochi giorni dallo scoppio del Qatargate, in cui “tutti gli europarlamentari hanno giurato con la mano sul cuore” che non sarebbero mai più accaduti fatti del genere. Secondo Aubry, le misure proposte da Roberta Metsola per garantire maggiore trasparenza all’Eurocamera non sono all’altezza delle proposizioni adottate quel giorno”, che anzi sono state “largamente seppellite” da Metsola e dai gruppi politici. “Spero che giovedì in sessione plenaria non venga disatteso il voto di oggi”, ha concluso l’eurodeputata.