Bruxelles – Essere antisemiti significa essere antieuropei. Lo ricorda la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, aprendo questa mattina a Bruxelles la mini-plenaria che ogni anno ricorda le vittime dell’Olocausto. Domani, come ogni 27 gennaio, sarà celebrata la Giornata internazionale di commemorazione in memoria delle vittime dell’Olocausto per ricordare quella tragedia e il 60° anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. Quest’anno ricorrono anche i 75 anni dalla fondazione dello Stato di Israele ed è il motivo per cui l’Aula di Bruxelles ha accolto questa mattina il presidente israeliano, Isaac Herzog.
“Dobbiamo parlare, perché nonostante decenni di impegno, l’antisemitismo continua ad esistere e l’odio continua a trovare troppe voci che lo scusano. Troppe famiglie in Europa continuano a vivere con le valigie pronte accanto alle porte. Essere antisemita significa essere antieuropeo”, ha sottolineato la presidente del Parlamento europeo. La numero uno dell’Eurocamera ha fatto un parallelismo tra la persecuzione degli ebrei in Europa durante la seconda guerra mondiale e la guerra di oggi in Ucraina.
“Non siamo rimasti in silenzio quando si trattava di difendere i nostri valori” quindi “non restiamo in silenzio quando si tratta dell’aggressione della Russia in Ucraina e della retorica usata per cercare di giustificarla. Nè abbiamo taciuto quando si tratta del regime iraniano che giustizia i giovani che si battono per le donne, la vita e la libertà”, ha detto, ricordando la figura di Simone Weil, la prima donna presidente dell’Eurocamera, “una sopravvissuta, cresciuta per cambiare il volto dell’Europa, e la sua eredità è presente in queste sale e palazzi. E il Parlamento europeo si schiererà sempre da una parte: dalla parte del rispetto, dalla parte della dignità umana, dalla parte dell’uguaglianza, dalla parte della speranza”, ha concluso Metsola.
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Herzog ha preso parola subito dopo la presidente del Parlamento europeo, sottolineando “l’immenso” contributo degli ebrei e di Israele all’umanità e, in particolare, all’Europa, in termini di sicurezza, energia, agricoltura e molto altro. “La spregevole ‘soluzione finale’ dei nazisti ha cercato di strappare la carne e il sangue dell’Europa. Perché proprio come l’umanità non sarebbe ciò che è senza l’Europa, l’Europa non potrebbe essere ciò che è senza gli ebrei”, ha messo in chiaro il presidente israeliano. Ha poi aggiunto che tra Israele e l’Europa c’è “un legame indissolubile. I nostri interessi condivisi, e ancora di più i nostri valori condivisi, dettano il nostro presente e danno forma al nostro futuro. Esorto le vostre Nazioni a rendere più ampie e profonde le nostre relazioni”, ha aggiunto.
Ma è proprio in Europa che – ha osservato – “l’estremismo è ancora presente”. E’ presente “nelle bandiere di antisemiti che ancora sventolano e che ancora minacciano di trasformare le società democratiche nel loro esatto contrario. Purtroppo questa è un’immagine inquietante. L’antisemitismo è presente non soltanto nei regimi più oscuri, ma anche nei promotori dell’Occidente democratico e libero”, ha sottolineato. Herzog è da ieri a Bruxelles, dove ha incontrato anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Al centro dei colloqui il sostegno “all’Ucraina e il lavoro per promuovere la pace in Medio Oriente”, ha scritto la leader tedesca in un tweet.
La cerimonia all’Europarlamento si è conclusa con l’esibizione musicale di “Kaddish” di Maurice Ravel, eseguita da Chen Halevi al clarinetto e Jenő Lisztes al cimbalo, mentre Metsola e Herzog ha inaugurato il Memoriale dell’Olocausto “Il rifugiato” di Felix Nussbaum di fronte alla Plenaria del Parlamento.