Bruxelles – Un New Deal per la salvaguardia di api e insetti impollinatori, per invertirne “l’allarmante declino” entro la fine del decennio. Con questo obiettivo la Commissione Ue ha presentato oggi (24 gennaio) il Nuovo accordo per gli impollinatori, una revisione dell’iniziativa del 2018 che dovrebbe contribuire a mettere fine alla scomparsa di un terzo delle specie di api, farfalle e sirfidi sul continente europeo. “Abbiamo bisogno di azioni immediate e mirate per salvare gli impollinatori, perché hanno un valore inestimabile per i nostri ecosistemi, le nostre società e le nostre economie”, ha esordito il commissario per l’Ambiente, Virginijus Sinkevičius, presentando l’iniziativa del gabinetto von der Leyen.
Il ‘New Deal’ sulle api e gli altri insetti definisce una serie di obiettivi e azioni al 2030 da implementare a livello comunitario e nazionale da parte dei Paesi membri dell’Unione. Delle tre priorità stabilite – conservazione, monitoraggio e cooperazione – quella da cui partire per invertire il trend negativo è la riduzione delle cause del declino delle popolazioni di insetti impollinatori, un obiettivo giuridicamente vincolante per i Ventisette. Ecco perché i co-legislatori del Parlamento e del Consiglio dell’Ue sono stati invitati a “impegnarsi attivamente” nell’attuazione delle nuove azioni, che integreranno i Piani nazionali di ripristino dei Ventisette.
Tra le azioni proposte dalla Commissione Europea per la tutela di questi insetti compare in primo luogo la riduzione del rischio e la mitigazione dell’impatto dei pesticidi, considerato il fatto che “l’uso eccessivo è un fattore chiave della perdita” di animali essenziali per la biodiversità e l’agricoltura. Secondo il gabinetto von der Leyen si potrebbe imporre per legge l’attuazione di una “gestione integrata dei parassiti” o l’introduzione di “ulteriori metodi di test per determinare la tossicità dei pesticidi per gli impollinatori, compresi gli effetti sub-letali e cronici”. La motivazione è stata spiegata chiaramente dal vicepresidente esecutivo della Commissione Ue per il Green Deal, Frans Timmermans: “Oggi metà delle colture che dipendono dall’impollinazione presentano un deficit” ed è per questo motivo che “è assolutamente necessario” ridurre e sostituire i pesticidi chimici.
A questo si somma una strategia di mappatura delle aree-chiave entro il 2025, per migliorare la conoscenza delle cause e delle conseguenze del declino delle popolazioni di insetti impollinatori. In questo senso si inserisce la necessità di ripristinare gli habitat nelle aree agricole – in particolare con piani favorevoli nell’ambito della Politica agricola comune – ma anche nelle aree urbane. Di particolare importanza il progetto di una rete di corridoi ecologici per gli impollinatori (le cosiddette Buzz Lines) e l’identificazione degli impollinatori tipici che gli Stati membri dovrebbero salvaguardare. Dovrà essere affrontato l’impatto dei cambiamenti climatici, così come delle specie esotiche invasive, dei biocidi e dell’inquinamento luminoso, e a questo proposito sarà cruciale il sostegno della Commissione agli Stati membri sulle strategie nazionali per la sensibilizzazione dell’opinione pubblica e la cooperazione tra la società civile e il comparto economico. La speranza del commissario Sinkevičius è che “questo New Deal per gli impollinatori sia un passo avanti decisivo”, che “può ispirare azioni simili in tutto il mondo”.