Bruxelles – La Commissione europea “segue” il dibattito in Italia sulle concessioni balneari, e attende il momento delle decisioni. Di fronte ad un governo, quello Meloni, che ragiona a ipotesi di estensione dei permessi già accordati, a Bruxelles si sceglie la linea attendista. “Al momento non ci sono decisioni e quindi non commenteremo” sulla base di semplici ipotesi, afferma Sonya Gospodinova, la portavoce responsabile per le questioni di mercato interno dell’esecutivo comunitario. Che comunque ricorda: “C’è una procedura d’infrazione in corso e guardiamo all’attuazione degli impegni” richiesti.
L’Italia è dunque avvertita. Il Paese resta sorvegliato speciale, e un passo falso potrebbe comportare una sanzione europea. Anche perché la procedura d’infrazione avviata a fine 2020 segue la condanna della Corte di Giustizia dell’Ue del 2016, e le bocciature del sistema Italia avvenuta nel 2021 per mano del Consiglio di Stato. Ci sono troppi elementi che non giocano a favore dell’Italia, da cui si attendono passi avanti. Da parte della Commissione si offrono sponde. “Siamo in contatto con le autorità italiane” sulla questione, ammette la stessa portavoce dell’esecutivo comunitario.
La liberalizzazione del settore non è formalmente incorporata nel piano nazionale per la ripresa, spiega Gospodinova. Vuol dire che un passo falso o ritardi dell’Italia nella liberalizzazione del mercato potrebbe non avere effetti diretti sui fondi Ue del Recovery Fund. Ma nel più ampio insieme di impegni per la competitività il tema si potrebbe porre.