Bruxelles – Pier Antonio Panzeri rimarrà in carcere almeno un altro mese: questa mattina (17 gennaio) l’ex eurodeputato socialista, al centro dello scandalo di presunta corruzione che sta colpendo il Parlamento europeo, sarebbe dovuto comparire davanti alla Camera di Consiglio di Bruxelles per fare riesaminare la sua custodia cautelare ma, come ha dichiarato il Parquet federale belga, “per ragioni personali ha deciso di rinunciare all’appello e non è dunque comparso” davanti ai giudici.
Prima dell’ingresso in tribunale, il suo legale Laurent Kennes, che si è presentato intorno alle ore 9 al Palazzo di Giustizia della capitale belga, aveva tuttavia confermato la presenza di Antonio Panzeri in aula. Non è chiaro per quale motivo Panzeri abbia ritirato il ricorso, ma è certo che ora la sua detenzione nel carcere di Saint Gilles, nel quale si trova dallo scorso 10 dicembre, sarà prolungata almeno di un altro mese. Secondo quanto riportato da Agi, il direttore della comunicazione della Procura federale belga, Eric Van Duyse, ha dichiarato che l’accusato “comparirà nuovamente davanti ai giudici intorno al 15 febbraio”.
L’avvocato belga dell’ex membro del Partito Democratico e presidente dell’Ong Fight Impunity, ha comunque espresso ai giornalisti la sua contrarietà per la costante fuga di notizie sull’indagine. “In 25 anni ho visto raramente tutte queste fughe di notizie, motivo per cui per il momento abbiamo deciso di non fare commenti”, ha commentato Kennes, affermando di “essere venuto a conoscenza di alcuni elementi del dossier a cui non avevamo ancora accesso dalla stampa, tutto questo inquina la qualità e la credibilità dell’inchiesta”.
Le indiscrezioni sono arrivate quasi sempre dalla magistratura italiana, dalle rogatorie con le quali il Belgio chiede le estradizioni della moglie e della figlia di Panzeri, giudicate complici dell’ex deputato. In Belgio vige un rigido segreto sulle indagini, per evitare che queste vengano influenzate in alcun modo dai processi mediatici sulla stampa e possano danneggiare la difesa degli accusati.
Quella di Panzeri era la prima del nuovo giro di udienze davanti alla Camera di Consiglio, attraverso le quali il giudice istruttore Michel Claise è chiamato a esprimersi nuovamente sulla custodia cautelare degli indagati in stato di fermo: giovedì sarà il turno dell’ex vicepresidente del Parlamento europeo, Eva Kaili, mentre il suo compagno Francesco Giorgi è stato convocato il 26 gennaio.