Bruxelles – Il voto del 12 febbraio non può giustificare un ritardo o un rinvio dell’approvazione parlamentare della modifica del Meccanismo europeo di stabilità. Paolo Gentiloni è chiaro, nel rispondere ad una domanda in materia. “Sono fiducioso che il processo di ratifica andrà nella giusta direzione, e non vedo un collegamento con elezioni regionali” in Lazio e Lombardia, taglia corta il commissario per l’Economia al termine dell’Eurogruppo. L’Europa dunque continua a mettere pressione all’Italia su una riforma il cui iter, a livello europeo, si è concluso a gennaio 2021 col via libera dei rappresentanti permanenti degli Stati ma che poi si è interrotto nello Stivale.
Le elezioni amministrative dunque non possono dare adito altre incertezze. A livello di Commissione Ue non si dà questa concessione al governo Meloni. Paschal Donohoe, presidente dell’Eurogruppo, usa però altri toni, meno perentori e più concilianti. “L’Italia è una democrazia, e riteniamo opportuno consentire al governo e al Parlamento italiano di dare alla questione la considerazione di cui ha bisogno, mentre il processo di ratifica continua o si conclude negli altri Paesi”.
Manca ancora la Croazia a dover approvare il trattato di riforma del Mes, l’organismo intergovernativo di Lussemburgo a cui sono stati nuovi poteri e attribuzione. In quanto nuovo Stato membro dell’eurozona, la Croazia deve procedere al voto nazionale, e lo farà “presto, nelle prossime settimane”, assicura il direttore del fondo salva-Stati, il lussemburghese Pierre Gramegna. L’Italia ha ancora un po’ di tempo a disposizione.