Bruxelles – Un intervento deciso, per ribadire che “il ruolo dell’Italia in Europa rimane centrale per la pace, per la democrazia, per l’Unione”. La presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola, ha ringraziato pubblicamente a Roma i rappresentanti italiani all’estero nel suo intervento di oggi (21 dicembre) alla sessione inaugurale della Conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori d’Italia nel mondo: “È così che nutriamo il potere dell’Europa per produrre cambiamenti positivi nel nostro continente e oltre“.
Dopo la visita con il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nella sala della Farnesina dedicata a David Sassoli – dove sono custodite le copie originali dei Trattati dell’Unione Europea – la presidente Metsola ha voluto sottolineare la “storia di grande sinergia tra Italia e Europa racchiusa in un momento come questo” e, rivolgendosi agli ambasciatori, ha reso omaggio alla “leadership” del Paese “per il bene comune e per quella diplomazia silenziosa che risolve problemi che il mondo non conoscerà mai“. Un impegno che ora dovrà essere rivolto a “fare ancora di più per contrastare gli attori maligni che cercano di minare l’azione comune dell’Unione Europea attraverso pratiche di corruzione”, è l’esortazione della numero uno dell’Eurocamera, facendo riferimento allo scandalo Qatargate, che vede proprio l’unica istituzione comunitaria democraticamente eletta al centro della ragnatela internazionale di corruzione.
Ma le sfide sono molte per la diplomazia italiana ed europea, a partire dalla questione migratoria: “Dobbiamo continuare a lavorare per trovare un accordo su una politica comune“, ha ribadito con forza la presidente Metsola, in vista del vertice straordinario del 9-10 febbraio tra i capi di Stato e di governo dei 27 Paesi membri Ue, che avrà proprio l’approccio alle migrazioni come tema centrale: “Sono importanti i contatti e le esperienze che ha l’Italia nei Paesi terzi per trovare soluzioni che non lascino nessuno solo ad affrontare le sfide che credo aumenteranno il prossimo anno”. A proposito della presenza diplomatica all’estero, la leader del Parlamento Ue ha voluto ricordare l’ambasciatore Luca Attanasio, ucciso il 22 febbraio dello scorso anno nella Repubblica Democratica del Congo – “il suo sacrificio non sarà dimenticato” – e ha ricordato uno degli impegni mai traditi dagli eurodeputati: “Voglio ribadire di fronte a una platea di ambasciatori tutto il nostro impegno a fare luce sul caso di Giulio Regeni, questa è anche una nostra missione”.
Un’ultima questione – sempre attuale per i Ventisette e per le istituzioni comunitarie dal 24 febbraio scorso – è quella della risposta europea all’invasione russa dell’Ucraina: “Il prossimo anno dovremo essere ancora più forti con l’Ucraina, quando si rivolgerà nuovamente a noi per ottenere sostegno politico, umanitario, militare, energetico e finanziario”. Il rischio che “non possiamo permetterci” è quello di “manifestare stanchezza”, è l’avvertimento di Metsola, “perché questo è ciò che spera la Russia, vuole esaurire i nostri sistemi e la nostra pazienza”. Per la numero uno del Parlamento Ue la spinta deve arrivare su due fronti: “Dobbiamo dimostrare la stessa resilienza che abbiamo chiesto noi agli ucraini” e continuare con la stessa forza con cui “abbiamo preso decisioni uniti su questioni su cui molti ci vedevano divisi“. La presidente Metsola si è detta “orgogliosa” dei 300 giorni di sostegno Ue all’Ucraina: “Questa è una vittoria della diplomazia e dell’Europa”, che ha dimostrato quanto “siano saldi quando sono sotto attacco i nostri pilastri, il multilateralismo, la democrazia liberale, il libero mercato, la sicurezza sociale, l’uguaglianza e lo Stato di diritto”.
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