Bruxelles – Per l’Italia è emergenza sbarchi, per i partner Ue c’è solo una maggiore pressione all’ufficio immigrazione. Nel mai semplice confronto sull’asilo, i numeri giocano sempre un ruolo e i numeri, quelli diffusi da Eurostat, potrebbero non giocare a favore del governo Meloni. Mentre a Bruxelles i ministri dell’Interno cercano intese su un tema che l’esecutivo italiano ha voluto riportare prepotentemente in agenda, l’istituto di statistica europeo diffonde i dati sulle prime richieste di protezione internazionale da parte di cittadini extracomunitari. Questi indicano che l’Italia è quinta per domande, dietro Germania, Austria, Francia e Spagna. Un dato non solo riferito ad agosto, di cui Eurostat dà conto nelle cifre di fresca diffusione, ma che si riferisce a tutto il 2022. Da gennaio a settembre, l’Italia è stata meno ‘intasata’ di altri.
“La Germania continua a segnalare il maggior numero di richiedenti asilo”, rileva Eurostat. Quando si parla di migranti richiedenti asilo la Bundesrepublik ne diventa quasi il sinonimo. Dall’inizio del 2022, la Germania è lo Stato membro che ha segnalato il maggior numero di richiedenti asilo per la prima volta nell’Ue. Ma le cose non sono cambiate. Semmai, a partire da giugno, i numeri dell’Austria hanno superato quelli dell’Italia. Così ad agosto la Germania ha ricevuto 16.950 domande per la prima volta, pari al 22 per cento del totale, seguita da Austria (14.030, 18 per cento), Francia (11.900, 15 per cento), Spagna (8.650, 11 per cento) e Italia (5.985, 8 per cento).
Eurostat non pone l’accento sui dati di settembre perché incompleti, ma anche nel nono mese dell’anno la situazione vede numeri che seguono la stessa tendenza, e dunque i partner possono contestare una situazione diversa da quella descritta da Roma. Se da una parte i numeri possono essere letti come sostiene l’Italia, in chiave di emergenza tutta europea, dall’altra parte possono anche essere letti come un’emergenza italiana che non c’è, visto che ci sono altri più oberati.