Bruxelles – Le cose non si stanno mettendo per il meglio, ma ci sono le condizioni per evitare di sfociare nel pessimismo. I fondamentali dell’Ue, e ancor più quelli dei Paesi con la moneta unica, sono buoni e l’hanno dimostrato. Adesso però è tempo di “accelerare” le riforme e l’attuazione dei piani di ripresa (Pnrr), senza indugio e senza smontarli. La ricetta anti-crisi la offre Marco Buti, capo di gabinetto del commissario per gli Affari economici, Paolo Gentiloni e già direttore generale della Direzione Affari economici della Commissione europea (Dg Ecfin), nell’intervista concessa a Eunews in occasione dello European Business Summit.
Eunews: Avete da poco presentato le previsioni economiche, e qui c’è un segno ‘meno’ davanti al dato tedesco. E’ un campanello d’allarme per l’Eurozona? La Germania che si ferma è un rischio per tutta l’area euro e la sua tenuta?
Marco Buti: “No. Ovviamente l’incertezza è altissima. Rischi ci sono. Quando il commissario (Gentiloni, ndr) ha detto che i rischi sono prevalentemente negativi è chiaro che l’incertezza regna sovrana. Le nostre previsioni danno uno scenario centrali di forte rallentamento, due trimestri di crescita negativa e poi una ripresa. Questo considerando che veniamo da un’Eurozona che ha mostrato nonostante tutto una notevole capacità di resistenza. Se si guardano gli indicatori anticipatori, questi sono negativi e indicano un certo pessimismo, ma allo stesso tempo i dati di produzione industriale e del Pil nei primi tre trimestri dell’anno indicano una robustezza della situazione economica. Bisogna essere realisti: il quadro si sta deteriorando ma non indugerei in un pessimismo eccessivo.
E: E’ stato ripetuto più volte che per fare del Green Deal un realtà e permettere la transizione sostenibile servirà un massiccio ricorso agli investimenti privati. Teme che questa incertezza, che non solo permane ma addirittura sembra aumentare, possa scoraggiare gli investitori?
M.B. “C’è un rischio di questo tipo. Molto dipende dalla reazione di policy che noi avremo, per cui fare quello che noi stiamo cercando di fare, sia in termini individuale Paese per Paese, sia in termini di risposta collettiva, è fondamentale per ridurre questa incertezza, al di là delle dinamiche che sono fuori dal nostro controllo”.
E: Quindi qual è il vostro messaggio?
M.B.: “Il messaggio principale che continuiamo a dare, e che diventa ancora più rilevante alla luce degli sviluppi recenti è che ogni Paese, e in particolare quelli che sono maggiormente beneficiari, metta il pacchetto di capitale politico sull’attuazione dei piani nazionali di ripresa e resilienza, perché alla fine gli investimenti che sono previsti nei piani e le riforme che sono sempre previste nei piani hanno anche un impatto sinergico con gli investimenti privati. Questo è quello che bisogna fare, e bisogna anche accelerare sui calendari di attuazione dei piani”.
E: L’Italia ce la può fare?
M.B.”L’Italia ce la può fare se si concentra e mantiene le priorità che abbiamo indicato. Questa era importante prima, ed è ancora più importante adesso alla luce degli sviluppi recenti”.