Bruxelles – La Russia ridisegna le relazioni tra Unione europea e Regno Unito, e porta ad una collaborazione tutta nuova in ambito di difesa. Il Consiglio dell’Ue accetta la richiesta di Londra di poter partecipare al progetto di mobilità militare della Pesco, la cooperazione strutturata permanente istituita alla fine del 2017 con l’obiettivo di rilanciare il processo di integrazione in un dominio storicamente oggetto di divisioni, ripensamenti, e tentativi andati a vuoto. Un’iniziativa che raggruppa 25 degli attuali 27 Stati membri dell’Ue, con Danimarca e Malta che finora hanno preferito non aderire.
Il progetto per la mobilità militare della Pesco è una piattaforma politico-strategica volta a semplificare e standardizzare le procedure nazionali di trasporto militare transfrontaliero. Consente il rapido movimento di personale e mezzi militari in tutta l’Ue, sia su strada, su rotaia, via mare o via aerea. E’ un progetto squisitamente comunitario ma non esclusivamente a dodici stelle. Gli Stati membri hanno stabilito che a certe condizioni Paesi terzi possono chiedere di partecipare a singoli progetti. Canada, Norvegia e Stati Uniti – membri Nato – hanno già aderito a questo progetto nel 2021, e ora si aggiunge il Regno Unito. Una partecipazione non casuale.
Russia’s war against Ukraine has demonstrated that being able to move troops and military equipment swiftly across Europe & beyond is essential for our security
UK participation in the #PESCO military mobility project will further improve EU & @NATO ability to respond to crises https://t.co/INTVXhlv9C
— Josep Borrell Fontelles (@JosepBorrellF) November 15, 2022
“La guerra della Russia contro l’Ucraina ha ulteriormente dimostrato che essere in grado di spostare rapidamente truppe e attrezzature militari attraverso l’Europa e oltre è essenziale per la nostra sicurezza”, sottolinea l’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Ue, Josep Borrell, convinto che “la partecipazione del Regno Unito migliorerà ulteriormente la capacità dell’Ue e della Nato di rispondere alle crisi“.
La mossa di Londra va letta in chiave anti-russa, al pari della specifica operazione Pesco. Garantire un movimento rapido e un trasporto sicuro delle forze armate “è fondamentale” soprattutto “ora che forniamo un sostegno militare urgente all’Ucraina”, ricorda ancora Borrell.
Il conflitto russo-ucraino certamente gioca un ruolo nella scelta operata dal Regno Unito, che però sorprende fino a un certo punto. Anche dopo il referendum che ha sancito l’uscita dall’Unione europea, Londra ha mantenuto aperti i canali di collaborazione con il blocco dei 27 in questioni di collaborazioni militari e difesa. Intanto si consuma un piccolo riavvicinamento tra Londra e il resto dell’Europa continentale.