Non è riuscita a formare un gruppo in Parlamento, non ancora almeno, e non è detto che non ci riesca più avanti. Per ora non si ferma. Marine Le Pen, protagonista assoluta delle elezioni europee di fine maggio, promette battaglia. “Questo mandato del Parlamento non sarà come quelle di un fiume che scorre piano e calmo”, ha detto la leader del Front National nel suo intervento in Aula. Non ha un gruppo e quindi ha meno tempo a disposizione per esprimersi, ma questo – si intuisce – non la fermerà. Usa un tono di voce aggressivo, sceglie di parlare a voce alta e a ritmo incalzante per far rumore, in tutti i sensi.
“La buona notizia è che siamo e saremo qui per denunciare questi accordi a tavolino”, dice riferendosi alle intese tra partiti – in particolare tra Ppe e Pse – dietro alla nomina di Martin Schulz e Jean-Claude Juncker alla presidenza, rispettivamente, di Parlamento e Commissione. Più che un intervento una dichiarazione di guerra quella di Le Pen nell’Aula di Strasburgo. “Dopo le elezioni europee soffia un vento nuovo in Europa, un vento che soffia in direzione contraria rispetto a questa Unione europea sempre più brutale e sempre più contestata”. Minimizzare tutto ciò, per la francese, è da sciocchi. “Non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere”. Ma alla fine tutti vedranno. “Non sarà una legislatura tranquilla, questa”. Parola di Le Pen.