Roma – Porre le basi per l’aggregazione della domanda di gas e dar vita agli acquisti congiunti a livello europeo. Si è tenuto ieri (26 ottobre) il primo incontro del gruppo consultivo dell’industria nella piattaforma europea per gli acquisti congiunti di gas, lanciata dalla Commissione europea lo scorso 7 aprile e mai realmente entrata in funzione. Il gruppo di rappresentanti industriali conta in tutto 31 società europee – tra cui dall’Italia Edison Spa, ENEL SpA, Eni S.p.A., Solvay SA – ed è stato costituito con l’idea di fornire alla Commissione europea spunti di riflessione con riunioni periodiche il punto di vista dell’industria di fronte alle attuali sfide energetiche.
“Ponendo le basi per l’aggregazione della domanda e gli acquisti congiunti, la nostra ultima proposta legislativa ci consentirà di sfruttare il potere collettivo dell’UE sul mercato mondiale del gas”, ha precisato la commissaria europea per l’energia, Kadri Simson, che ieri ha presieduto la riunione. “Ora stiamo lavorando insieme sugli aspetti pratici per rendere l’acquisto congiunto una realtà, per le aziende di tutta l’UE e le parti contraenti della Comunità dell’energia”.
La commissaria estone, in audizione in commissione per l’industria e l’energia, ha confermato ieri che l’esecutivo selezionerà presto un’entità come veicolo di aggregazione della domanda di gas per rendere operativi gli acquisti comuni a livello europeo. In una seconda fase, “sulla base dei risultati delle gare d’appalto le aziende potranno stipulare contratti commerciali diretti con i fornitori”. Simson ha illustrato agli eurodeputati i dettagli dell’ultima proposta di regolamento contro il caro energia presentata lo scorso 18 ottobre, che include tra i pilastri anche l’introduzione di una base giuridica per l’avvio degli acquisti comuni di gas, con la partecipazione obbligatoria delle imprese degli Stati membri per soddisfare “almeno il 15 per cento dei rispettivi obiettivi di riempimento dello stoccaggio”. Le imprese potranno formare un consorzio europeo di acquisto di gas, “nel rispetto delle regole di concorrenza dell’UE”, si legge nella comunicazione.
Gli acquisti congiunti di gas sono considerati fondamentali per riprendere a riempire gli stoccaggi appena finirà l’inverno e soprattutto per evitare concorrenza tra i governi nell’acquisto delle forniture. Al momento gli stoccaggi dell’Ue sono pieni oltre il 90 per cento della capacità, ma durante l’inverno si svuoteranno di nuovo. Sulla scia dell’acquisto comune dei vaccini durante la pandemia COVID-19, di fronte alla crisi energetica connessa alla guerra in Ucraina Bruxelles ha lanciato lo scorso 7 aprile una piattaforma energetica a cui gli Stati membri possono aderire su base volontaria per negoziare e cercare approvvigionamenti di gas (e in futuro anche idrogeno e gas naturale liquefatto), principalmente per mantenere anche i prezzi più contenuti potendo gestire la domanda a livello comunitario e non nazionale. Nella sostanza si cerca di evitare che ci sia concorrenza tra i Paesi membri dell’Ue nell’acquisto di forniture, data la necessità di accelerare con la diversificazione dei fornitori e riempire le riserve. Dopo vari mesi di ritardo, Bruxelles ha avanzato una proposta di quadro giuridico per implementare in concreto la misura.