Bruxelles – Ora la decisione è irreversibile. Dall’autunno del 2024 l’Unione europea avrà un caricabatterie universale per smartphone, fotocamere e tablet e – pochi mesi più tardi – anche per i laptop. L’ultima tappa dell’iter legislativo Ue è stata completata con successo dai 27 ministri responsabili per le Telecomunicazioni, che hanno dato il via libera all’accordo siglato a giugno dai co-legislatori del Parlamento e del Consiglio dell’Unione europea. La revisione della direttiva sulle apparecchiature radio ha già incassato l’ok degli eurodeputati nella sessione plenaria di inizio ottobre.
Il requisito di base sarà la porta di ricarica USB-C, che diventerà l’unica possibile per tutti i dispositivi di piccole dimensioni che compaiono nella lista dei 15 prodotti su cui si è stato trovato l’accordo a Bruxelles. Oltre a smartphone, fotocamere e tablet sono inclusi anche consolle per videogiochi, e-reader, cuffie, auricolari, mouse, tastiere wireless, altoparlanti e navigatori portatili, ma la vera svolta ha riguardato proprio i computer portatili, che originariamente erano stati esclusi dalla proposta della Commissione Ue sul caricabatterie universale: la revisione della direttiva entrerà in vigore entro 24 mesi dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale (ottobre 2024), mentre saranno concessi 16 mesi di tempo in più ai produttori per adeguarsi ai nuovi standard comunitari sui computer portatili (entro febbraio 2026).
Per quanto riguarda i dispositivi che supportano la ricarica rapida, sarà armonizzata la velocità sul lato della porta USB-C PD (che sfrutta la stessa porta dell’USB-C), assicurando agli utenti una ricarica rapida alla stessa velocità con qualsiasi caricatore. All’esecutivo comunitario è stato invece affidato il compito di lavorare all’armonizzazione della ricarica wireless, per permettere a questa nuova tecnologia di diventare più diffusa e disponibile tra i vari dispositivi elettronici, con un’interoperabilità basata sui più recenti sviluppi tecnologici per il caricabatterie universale.
Altra introduzione di rilievo è la possibilità per i consumatori dell’Ue di scegliere se acquistare un nuovo dispositivo elettronico con o senza il caricabatterie universale, indipendentemente dal produttore. Questo obbligo è legato sia alla volontà di far risparmiare fino a 250 milioni di euro all’anno sull’acquisto di caricabatterie non necessari, sia all’obiettivo di abbattere lo spreco di cavi e apparecchiature tecnologiche, che ogni anno è stimato sulle 11 mila tonnellate di rifiuti elettronici. “Tutti noi abbiamo almeno tre caricabatterie per cellulari a casa, cercare quello giusto può essere piuttosto fastidioso e questi prodotti generano ogni anno migliaia di tonnellate di rifiuti”, ha sottolineato il ministro ceco dell’Industria, Jozef Síkela, presidente di turno del Consiglio dell’Ue: “Avere un caricabatterie adatto a più dispositivi fa risparmiare soldi e tempo e ci aiuta a ridurre i rifiuti elettronici“.