Roma – La cravatta delle grandi occasioni, per l’ultimo Consiglio europeo da presidente del Consiglio. Mario Draghi è pronto al commiato con le istituzioni continentali, il 20 e 21 ottobre, con la speranza di portare a casa (anzi, lasciare in eredità al suo successore) quel price cap sul gas che potrebbe far scendere ancora i prezzi per far respirare famiglie e imprese.
Non sarà facile, di questo ne è consapevole, anche perché la corsa del suo governo è giunta al termine, ma l’ultimo tentativo lo farà comunque. Della strategia italiana Draghi ne ha parlato anche nella consueta colazione di lavoro pre-Consiglio al Colle. Secondo quanto trapela, la crisi energetica ha occupato buona parte del tempo dei colloqui tra il premier, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e alcuni ministri, tra i quali il responsabile della Farnesina, Luigi Di Maio, la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, dell’Economia, Daniele Franco, dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, e il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Roberto Garofoli.
Il capo dello Stato, essendo all’ultimo appuntamento con questo esecutivo, ha ringraziato Draghi per “l’eccellente lavoro svolto e i lusinghieri risultati ottenuti”. Ma gli ha anche chiesto di estendere il suo saluto e il suo ringraziamento agli altri ministri che non erano presenti alla colazione di lavoro.
Poche ore prima, il presidente del Consiglio ha voluto invece ringraziare i cronisti accreditati presso Palazzo Chigi “per questi 20 mesi in cui, con tutte le difficoltà che ci sono state, dalla crisi pandemica, alla guerra, alla crisi energetica, avete svolto un servizio straordinario ai cittadini, aiutandoli a seguire e comprendere quanto avviene nel palazzo e spesso viene visto come ‘misterioso’. Un servizio straordinario alla democrazia italiana”. Parole al miele dall’ex Bce, che si è però preso una parte dei meriti: “Siete una stampa libera e avete avuto dal presidente del Consiglio, da me, i rispetto che si deve a una stampa libera, rispondendo alle vostre domande al meglio, con la massima sincerità, la massima chiarezza”, ha aggiunto.
Non è mancato il tributo allo staff della comunicazione di Palazzo Chigi, che lo ha accompagnato in quest’ultimo anno e mezzo “sia per come ha seguito questo dialogo tra me e la stampa, sia per tutta la campagna di comunicazione sul Pnrr, che è stata e sarà molto importante”, ha sottolineato Draghi. Che poi, con molta ironia, si è lasciato coinvolgere dai cronisti ma senza sbavature. “Cosa ho imparato in 20 mesi? Troppe cose… – ha risposto -. E’ stata un’esperienza straordinaria, di cui sono straordinariamente contento. Finisce in una maniera molto soddisfacente, tutti hanno la buona coscienza del lavoro fatto, ed è quello che ho imparato”. Applausi, poi è calato il sipario sul governo Draghi tra prosecco, tramezzini e pizzette. Perché, a volte, non si vive solo di notizie.