Dopo le ulteriori limature apportate nella notte, l’ultima bozza di documento programmatico per l’azione della Commissione europea messa a punto da Herman Van Rompuy (che sono un documento diverso dalle bozze di conclusioni del Consiglio) piace molto all’Italia. “Siamo soddisfatti”, commenta il sottosegretario agli affari europei, Sandro Gozi, secondo cui si sta andando nella direzione chiesta dal nostro Paese.
Anche nell’ultima versione del documento, viene limato il concetto chiave della flessibilità. Adesso si parla di “migliore” e non più di “buon” uso di quella contenuta nelle regole del patto di stabilità. (Nella prima bozza di documento l’aggettivo utilizzato era “pieno”). Non soltanto sottigliezze linguistiche per il governo italiano, che ha insistito fin dall’inizio per mettere il tema al centro della discussione e si dice soddisfatto dell’ultima soluzione.
A piacere al nostro Paese dei contenuti di questo documento che dsaràla base politica sulla quale agirà la prossima Commissione europea, anche la decisione di puntare l’attenzione alle riforme strutturali da mettere al servizio della crescita. Tanto più, sottolinea Gozi, che questo avviene “in un quadro di crescita del Pil nominale molto bassa”.
Tra i motivi di soddisfazione Gozi cita anche il passaggio del documento relativo allo sviluppo di strumenti finanziari per investimenti di lungo periodo. Per il sottosegretario “non solo bisogna usare quelli esistenti ma anche svilupparne di nuovi” in particolare in settori come trasporti, energia, telecomunicazioni, innovazione e ricerca.