Bruxelles – La Commissione europea metterà sul tavolo mercoledì 28 settembre una nuova comunicazione contro il caro energia, che insieme alle misure già proposte a Strasburgo la scorsa settimana sarà oggetto di discussione tra i ministri al Consiglio straordinario dell’energia che si terrà il 30 settembre a Bruxelles. E’ quanto emerso dopo la riunione degli ambasciatori degli Stati membri che si è tenuta oggi, in cui i rappresentanti permanenti dei 27 hanno avuto un primo confronto sulle misure proposte dall’esecutivo. Ancora non è chiaro cosa dovrebbe contenere la nuova proposta della Commissione, ma fuori dal pacchetto di emergenza presentato il 14 settembre dalla presidente Ursula von der Leyen è rimasta una proposta sul tetto al prezzo del gas (come richiesto dall’Italia) e i dettagli sui sostegni in forma di liquidità per le imprese.
Dalla riunione di oggi tra gli ambasciatori è emerso un “consenso generale”, riferiscono fonti diplomatiche. Restano aperte ancora alcune questioni anche se l’impressione è che al Consiglio straordinario dell’energia che si terrà alla fine del mese i ministri dovrebbero essere in grado di trovare un accordo. Nelle prossime ore la presidenza di turno della Repubblica ceca dovrebbe presentare una versione rivista della proposta che tenga conto dell’esito del dibattito di oggi per andare incontro ad “alcune sensibilità” sollevate dagli Stati membri nel corso della riunione degli ambasciatori, e il documento sarà prima discusso dal gruppo di lavoro e poi al Coreper della prossima settimana (al momento previsto per mercoledì 28 settembre).
Le proposte avanzate dalla Commissione Ue la scorsa settimana prevedono di introdurre un obiettivo obbligatorio di riduzione del consumo di elettricità del 5 per cento durante le ore di punta dei prezzi, un tetto pari a 180 euro/megawattora sugli extra profitti dei produttori di energia elettrica non da gas e a costi bassi (come le rinnovabili, il nucleare), un contributo di solidarietà pari al 33 per cento dalle imprese attive nel fossile e sostegni mirati alle imprese energetiche in forma di liquidità. A quanto apprendiamo, la presidenza di Praga si sta muovendo per garantire che gli Stati membri abbiano più flessibilità su quando e come attuare la riduzione dei consumi di elettricità, rivedendo la definizione di “ore di punta” della domanda (che non dovrebbero più essere calcolate solo in base all’aumento dei prezzi dell’energia, ma in base ai consumi) e chiedendo che la riduzione del 10 per cento del consumo di elettricità nelle ore di punta sia calcolata su un periodo di quattro mesi “tra il 1° dicembre 2022 e il 31 marzo 2023”, e non su base mensile come nella proposta della Commissione europea.
Dalle misure annunciate a Strasburgo dalla presidente Ursula von der Leyen è rimasta fuori la proposta di un tetto al prezzo del gas, che potrebbe comparire nella nuova comunicazione in programma la prossima settimana. Sul price cap, tema molto sentito in Italia, la leader dell’esecutivo a Strasburgo ha assicurato solo di voler “continuare a impegnarci per abbassare i prezzi del gas ma bisogna garantire tanto la sicurezza dell’approvvigionamento quanto la nostra competitività a livello globale”, ha detto, annunciando di aver concordato con il primo ministro di Norvegia (il principale fornitore all’Europa) Jonas Gahr Store “di creare una task force” per studiare i meccanismi per abbassare i prezzi”, tra cui potenzialmente anche un tetto temporaneo all’idrocarburo. La presidente ha assicurato che le squadre erano già al lavoro.