Bruxelles – Julian Assange, Volodymyr Zelenskyy, Sonia Guajajara, Commissione per la verità in Colombia. Il Parlamento europeo inizia a mostrare le carte e i candidati per il premio Sakharov 2022 per la libertà di pensiero, il massimo riconoscimento che l’Unione europea conferisce agli sforzi compiuti a favore dei diritti dell’uomo. L’assegnazione è prevista a dicembre, ma i diversi gruppi parlamentari iniziano a presentare i loro candidati.
Popolari (Ppe), liberali (Renew) e conservatori (Ecr) propongono il presidente dell’Ucraina, Zelenskyy. Una nomina, si spiega nella nota di accompagnamento dell’Ecr, per “onorare tutti i coraggiosi ucraini che hanno resistito all’aggressione russa e stanno difendendo i nostri valori europei comuni contro la dittatura e l’oppressione”. Mentre Ppe e Renew si spingono un po’ più in là, dichiarando apertamente di voler dedicare il premio a Zelensky e “al popolo ucraino”.
I socialdemocratici (S&D) scelgono invece il popolo ucraino e non Zelenskyy, proponendo il Servizio statale dell’Ucraina per le emergenze e il movimento di resistenza partigiana Nastro giallo. “Questi rappresentanti della società civile e delle istituzioni forniscono assistenza di emergenza alle persone colpite dalla guerra e difendono i diritti umani, lo stato ucraino e la democrazia”, spiega il gruppo.
I Verdi vorrebbero assegnare il premio Sakharov 2022 per la libertà di pensiero a Sonia Guajajara, che “ha dedicato la sua vita alla difesa dei diritti delle terre ancestrali dei popoli indigeni in Brasile”. Per i Greens, un chiaro esempio di difensore dei diritti umani.
La Sinistra propone invece la Comision de la verdad (Commissione per la verità), organismo nato dall’accordo di pace tra il governo colombiano e le Forze armate rivoluzionarie della Colombia (FARC). La Commissione, sostiene il gruppo, “ha lavorato per far luce su cinque decenni di atrocità e violazioni dei diritti umani commesse durante il conflitto armato nel paese”, svolgendo un lavoro considerato “essenziale per costruire la pace di cui la Colombia ha così disperatamente bisogno”.
Tra il gruppo dei Non iscritti il Movimento 5 Stelle propone Julian Assange. Assange, spiega Sabrina Pignedoli, “è prima di tutto un simbolo: il simbolo del diritto dei cittadini di sapere la verità”. Il suo arresto, sostiene, “è la rappresentazione di come il potere cerchi di ‘punire’ chi non si adegua alle verità preconfezionate”. Perciò “questa candidatura vuole dunque rappresentare un messaggio di speranza per giornalisti, attivisti e cittadini: la democrazia non ha paura della verità”.
Alla luce delle candidature c’è dunque una forte convergenza su Zelensky e il popolo di Ucraina. L’assegnazione del premio Sakharov 2022, date le scelte dei gruppo più grandi e numerosi, sembra dunque essere indirizzata.