Bruxelles – Con i correnti prezzi del gas, che hanno toccato picchi “di 15 volte superiori ai livelli pre-crisi” la condizione di “un normale mercato è persa”, dunque è necessaria “un’azione immediata” per fermare questi prezzi. E’ l’appello che le associazioni delle industrie europee “energivore”, come quelle metallifere, delle miniere, del vetro, dei fertilizzanti, hanno rivolto alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen in vista del consiglio straordinario dei ministri dell’Energia del prossimo 9 settembre.
L’impatto è “distruttivo” sostengono le aziende, per noi e per i cittadini. “Le ultime settimane hanno visto un gran numero di impianti industriali chiudere i battenti o ridurre la produzione in Europa e altre decisioni simili sono attese nelle prossime settimane”.
Secondo le aziende le riduzioni nella produzione “aumenteranno la dipendenza dell’Europa dai mercati terzi per le catene di approvvigionamento strategiche e faranno aumentare drasticamente le emissioni globali di carbonio”. Gli effetti delle chiusure, si lamenta, “stanno anche iniziando ad avere un forte impatto sulle nostre catene del valore, mettendo in pericolo l’industria europea di base e la disponibilità di prodotti essenziali più in generale”.
Dunque, chiedono le aziende a grande intensità energetica a von der Leyen, “è necessaria un’azione immediata e di impatto a livello europeo e accogliamo con favore un suo tuo ruolo proattivo in questo riguardo”, e chiedono all’Unione “di introdurre urgentemente misure a livello dell’UE volte a limitare il prezzo del gas naturale e anche misure volte a disconnettere prezzi dell’elettricità dai prezzi del gas. Anche il quadro temporaneo degli aiuti di Stato in caso di crisi deve essere adeguato a questa nuova realtà”, concludono.