Bruxelles – L’inverno sta arrivando e i governi europei si preparano a risparmiare gas, nel pieno dell’interruzione dei flussi di gas russo via Nord Stream. Le capitali sono ora alle prese con i loro piani per il risparmio energetico, che dovranno presentare alla Commissione europea entro il 31 ottobre. A livello comunitario, lo scorso 26 luglio al Consiglio energia l’Unione Europea ha concordato di ridurre il consumo di gas del 15 per cento rispetto alla media dei consumi nazionali degli ultimi cinque anni. Il target per il momento resta volontario, ma potrebbe diventare un obiettivo vincolante e obbligatorio in caso di crisi energetica.
Uno dopo l’altro, i governi europei stanno presentando le loro linee guida per il risparmio e così anche l’Italia, che oggi (6 settembre) ha presentato ufficialmente il piano per il risparmioPiano contenimento consumi che aveva già tratteggiato a grandi linee nelle scorse settimane. Un piano di contenimento dei consumi di gas che punta a un risparmio di 8,2 miliardi di metri cubi tra il primo agosto 2022 e il 31 marzo 2023, principalmente attraverso tre linee guida: massimizzazione della produzione di energia elettrica da fonti diverse dal gas, come carbone, olio e gasolio (che dovrebbe portare a un risparmio di 2,1 miliardi di metri cubi); stretta sul riscaldamento nelle abitazioni e negli uffici (con un risparmio potenziale di 3,2 miliardi di metri cubi di gas) fissando a 19° C la temperatura di tutti gli edifici e a 17°C per i locali industriali, oltre al fatto che il riscaldamento sarà acceso per un’ora in meno ogni giorno; e, infine, norme comportamentali (con potenziale risparmio per 2,9 miliardi di mc) su cui il governo si prepara a presentare una campagna di sensibilizzazione. Tra questi comportamenti a ‘costo zero’ viene ad esempio citata la riduzione della temperatura e la durata delle docce, la riduzione del tempo di accensione del forno.
Il piano italiano si pone in linea con quelli già presentati dagli altri Paesi Ue, alle prese con il riempimento dello stoccaggio sotterraneo di gas. Nelle scorse settimane è arrivato il via libera del Parlamento spagnolo al piano di risparmio energetico adottato all’inizio del mese dal governo di Pedro Sanchez che prevede di limitare l’aria condizionata a 27° nella maggior parte dei negozi, di cinema e teatri e delle infrastrutture di trasporto. In inverno, in questi luoghi, il riscaldamento dovrà limitarsi a un massimo di 19°C. Il piano prevede anche che le vetrine dei negozi e degli edifici pubblici siano spente dopo le 22.
La Germania, tra i Paesi Ue più dipendenti dal gas russo, ha varato il piano per tagliare la domanda di energia, che secondo le stime porterà a un risparmio del 2 per cento per non mettere in difficoltà i consumatori. A partire dal primo settembre, negli edifici pubblici – tranne gli edifici come gli ospedali – il riscaldamento sarà fino a 19 gradi, mentre edifici e monumenti non saranno più illuminati per scopi non importanti. Il ministro dell’Economia e del clima, Robert Habeck, ha affermato, secondo Reuters, che le misure potrebbero far risparmiare alle famiglie private, alle aziende e al settore pubblico circa 10,8 miliardi di euro (10,7 miliardi di dollari) in totale nei prossimi due anni.
In Francia ancora si attende la presentazione del piano di risparmio. Il portavoce del governo Olivier Véran, ha assicurato di recente che Parigi sta lavorando a un “piano di contenimento dell’energia”, dopo che il presidente Emmanuel Macron ha affermato a luglio che il piano in questione chiederà a tutti i cittadini di impegnarsi per il risparmio energetico, introducendo ad esempio pratiche come lo spegnimento delle luci. Anche in Italia – che da poco ha superato il target dell’80 per cento delle riserve di gas piene – si attende nei prossimi giorni la presentazione del piano di emergenza per il risparmio. A luglio il governo ha presentato una serie di misure per il risparmio, tra cui l’abbassamento delle temperature a 19 gradi nelle abitazioni e negli edifici pubblici, ma il piano sarà aggiornato prima di essere presentato all’Ue.