Bruxelles – L’Europa oggi come allora, anzi, oggi più che mai. C’è bisogno dell’Unione europea, della sua “forza” che è “forza di cambiamento” per superare indenni le difficoltà, che pure non mancano. Di fronte alle “tante sfide” a cui i membri del blocco a dodici stelle sono chiamati a dover rispondere, la strada appare obbligata. Roberta Metsola pronuncia un discorso che è allo stesso tempo un elogio all’Europa unita e un monito. “Il progetto che chiamiamo Unione europea è stato creato per rispondere ai problemi che i nostri popoli dovevano affrontare“, la premessa della presidente del Parlamento europeo, che ricalca le orme del suo predecessore, David Sassoli. “L’Europa non è un incidente della storia”, ebbe a dire, e Metsola lo ricorda una volta di più intervenendo alla Estoril Conference.
L’Unione europea di oggi era la visione “a prova di futuro”, una prospettiva vera ancor più oggi. Metsola ricorda la sfida del conflitto russo-ucraino e tutto ciò che ne deriva, la crisi ambientale, la questione del caro-energia. Di fronte a tutti questo “soltanto insieme” si può andare avanti. Adesso come nel dopoguerra, per rispondere ai problemi, “se mai c’è stato un momento per ‘più Europa’, è qui ed ora“.
Uno slancio europeista che sembra rispondere alle tentazioni di rimettere in discussione l’operato comune a cui cede l’Ungheria. Prima di salire sul podio, a Budapest, il portavoce di governo boccia la stessa Europa di cui gli ungheresi fanno parte. “Mentre le politiche imperfette di Bruxelles porteranno a una carenza di energia in tutta l’UE, ci sarà abbastanza energia in Ungheria”, sostiene.
First gov session in the fall political season: Gov't reviewed HU's energy situation and concluded that while Brussels' flawed policies will lead to an EU-wide energy shortage, there will be enough energy in HU. Gov't will protect utility cost cuts and try to ease inflation.
— Zoltan Kovacs (@zoltanspox) September 2, 2022
A tutto questo Metsola risponde con la carta anti-sovranista per eccellenza: l’Unione europea. “Possiamo agire insieme per limitare l’impatto” della crisi energetica, “che si tratti di porre un tetto alle bollette, adeguare i nostri sistemi di fissazione dei prezzi o disaccoppiare il prezzo dell’energia elettrica dal gas”. Invita quindi la platea a diffidare dei vari Orban sparsi per l’Europa. “I nazionalisti – attacca – esibiscono falsa nostalgia per un passato glorioso che non è mai realmente esistito”.
Al contrario, “sono convinta che, grazie all’Europa, il mondo che ci aspetta sarà migliore”. A patto che ci sia determinazione e voglia. Perché “l‘Europa sopravvivrà solo se lotteremo per lei, se ne capiremo e spiegheremo i benefici“. Dopo la seconda guerra mondiale “è servito un enorme coraggio per sognare un’Unione europea. Ne è servito ancora di più per renderla reale”. Oggi, quindi, “dobbiamo trovare nuovamente questo coraggio”. In un mondo che si cambia e ridisegna in modo imprevedibile, “non possiamo rischiare di restare indietro”. Occorre rimanere al passo coi tempi per rispondere ai problemi della contemporaneità. Non è un compito semplice, ma Metsola guarda al futuro prossimo e venturo “con speranza, con ottimismo, con decisione”, invitando a seguire il suo esempio.
Di fronte a chi trova tempo e modo di criticare l’Unione di oggi, Metsola prende le sue difese. “Non sono mai stata più orgogliosa di essere europea come oggi”. Dalla crisi sanitaria in poi “la nostra unità ha resistito alle pressioni”, ha dato una risposta senza precedenti all’aggressione russa, ha scelto in modo chiaro ed inequivocabile la sostenibilità. “Le nostre ambizioni sono l’unica possibilità per rispondere alla sfida che abbiamo di fronte”. Ambizioni europee di oggi per il mondo di domani, e “il mondo di domani è un mondo che possiamo creare soltanto insieme”.