Bruxelles – “L’energia è a corto e i prezzi sono in aumento” in tutta l’UE, trainati dalla guerra di Russia all’Ucraina. Per questo l’eurodeputato tedesco dei Verdi europei (Greens/EFA) Daniel Freund ha indirizzato lo scorso 8 agosto una lettera alla presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, per chiederle di “sospendere il pendolarismo (di eurodeputati e funzionari) mensile verso Strasburgo”, dove si riunisce la sessione plenaria dell’Europarlamento. Per far fronte alla necessità di ridurre i consumi di energia, non solo a parole ma anche nei fatti.
“Il Parlamento europeo dovrebbe dare l’esempio e contribuire a ridurre la dipendenza dall’energia russa”, si legge in un tweet dell’eurodeputato che accompagna la pubblicazione della lettera in cui si sottolinea che “nel 2014 si stimava che gli spostamenti mensili tra le due sedi e la manutenzione degli edifici di Strasburgo costassero circa 114 milioni di euro all’anno”. Da allora – prosegue la lettera – “i prezzi dell’energia sono aumentati in modo esponenziale: nell’aprile 2022 il solo gas naturale costava quasi sette volte di più rispetto all’aprile 2021”. Secondo l’eurodeputato gli spostamenti mensili di oltre 3mila persone (tra deputati, funzionari, assistenti e giornalisti) i camion che trasportano le forniture per l’ufficio, una parte del parco auto del Parlamento e i treni noleggiati “richiedono una quantità significativa di carburante ed energia”.
https://twitter.com/daniel_freund/status/1561693690799816705?s=20&t=yMi95AcznVBC3Ium19MvtQ
La lettera dell’esponente dei Verdi tedeschi rilancia il sempre aperto dibattito sulla necessità per il Parlamento europeo di avere non due ma ben tre sedi istituzionali, in Belgio (a Bruxelles), Francia (a Strasburgo) e a Lussemburgo (Lussemburgo). Secondo i trattati dell’Ue, la sede del Parlamento europeo si trova a Strasburgo, dove si svolgono le 12 sessioni plenaria all’anno dell’istituzione, mentre la maggior parte delle attività delle commissioni parlamentari si svolge a Bruxelles e il segretariato generale dell’istituzione è a Lussemburgo. Solo tra il 2020 e il 2021 le sessioni plenarie del Parlamento Ue si sono tenute in parte a Bruxelles invece che a Strasburgo in ragione dell’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia Covid-19 e delle restrizioni sanitarie che hanno interessato quel periodo.
I dati citati da Freund sono della Corte dei Conti di Lussemburgo – risalenti al 2014, non ce ne sono di più recenti – che mostrano che si potrebbero risparmiare su base annuale 114 milioni di euro con il solo trasferimento delle attività da Strasburgo a Bruxelles, a cui si potrebbe aggiungere un risparmio una tantum di 616 milioni di euro qualora si riuscisse a dismettere gli immobili di Strasburgo. Il Parlamento europeo, dal canto suo, ha riconosciuto che si tratta di una cifra cospicua, ma che in realtà corrisponde solo a meno del 6 per cento del bilancio dell’Europarlamento o all’1 per cento del bilancio amministrativo europeo. Praticamente nulla. Secondo molti, tuttavia, è il messaggio ad essere sbagliato, soprattutto in un momento in cui la crisi energetica sta portando i prezzi di gas ed elettricità alle stelle e si rischia di aggravare le tensioni sociali.