Bruxelles – Gazprom taglia ancora il gas all’Europa. Come aveva annunciato due giorni fa, a partire da oggi il gigante russo del gas ha fermato un’altra turbina del gasdotto Nord Stream 1, la principale infrastruttura per il trasporto del gas russo verso il Continente, che collega i giacimenti di gas siberiani direttamente alla Germania settentrionale attraverso il Mar Baltico e a capacità massima può trasportare 55 miliardi di metri cubi di gas verso il Continente.
Da questa mattina, i flussi di gas sul gasdotto si sono ridotti a circa 38 milioni di metri cubi al giorno, rispetto ai 66 delle ultime settimane prima della manutenzione. L’ulteriore taglio delle forniture ha ridotto in sostanza i flussi in arrivo in Europa dal gasdotto a solo il 20% della sua capacità totale. L’infrastruttura era già rimasta ferma in manutenzione programmata dall’11 al 21 luglio, facendo temere all’Unione europea che i flussi non sarebbero più ripartiti come ricatto da Mosca per il sostegno che l’Ue sta dando all’Ucraina e risposta alle sanzioni occidentali. I flussi sono poi ripartiti, se pure a capacità ridotta a circa il 40 per cento a causa, secondo quanto comunicato dalla Russia, della mancata restituzione di una turbina che, nei mesi scorsi, era stata spedita in Canada per essere riparata in uno stabilimento della società Siemens.
Anche in questo caso, Mosca giustifica la riduzione al 20 per cento della capacità per gli stessi problemi alle turbine, di cui la Russia sarebbe ancora in attesa di restituzione. “Avevamo contato di ricevere un motore riparato da Siemens (Energy) già a maggio, ma ad oggi non abbiamo questo motore”, ha dichiarato il vicedirettore generale di Gazprom, Vitaly Markelov, parlando in mattinata all’emittente tv Rossiya 24. Secondo lui, oggi solo un’unità sta lavorando al gasdotto su cinque in totale dovrebbero funzionare, un’altra è in riserva. Ha poi aggiunto che altre turbine necessitano di essere riparate ma la tedesca “Siemens non esegue lavori per eliminare questi problemi”. Di contro, la multinazionale tedesca ha risposto che spetta a Gazprom fornire i documenti necessari per la restituzione della turbina dopo la manutenzione in Canada.
Il Nord Stream 1 rappresenta circa un terzo di tutte le esportazioni di gas russe in Europa. L’Unione europea accusa la Russia di usare il gas come “arma” di ricatto nei confronti del Continente e si prepara a uno scenario di taglio completo alle forniture. “C’è un chiaro modello di comportamento russo per creare incertezza, aumentare i prezzi e minare l’unità dell’UE. È improbabile che questo modello cambi. Sappiamo che le consegne di gas possono interrompersi in qualsiasi momento”, ha avvertito ieri la commissaria europea all’Energia, Kadri Simson, a margine del Consiglio straordinario dell’energia. In questa occasione, i ministri europei hanno dato il via libera politico alla proposta della Commissione europea di ridurre volontariamente i consumi di gas del 15% (rispetto alla media nazionale dei consumi degli ultimi cinque anni) tra agosto e marzo, con la possibilità di rendere obbligatorio l’obiettivo in caso di crisi di approvvigionamento.