Bruxelles – Era il 13 luglio del 1952 e per la prima volta i rappresentanti delle autorità nazionali di sei Stati europei si sedevano attorno allo stesso tavolo per discutere di una questione comune: la produzione di carbone e acciaio. Iniziavano così ufficialmente 70 anni fa in Lussemburgo i lavori della Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA), il primo passo del progetto europeo che avrebbe portato alla nascita dell’Unione europea per come la conosciamo oggi.
Dietro la nascita della CECA – il cui obiettivo era quello di mettere in comune le produzioni di carbone e acciaio di Belgio, Francia, Italia, Lussemburgo, Germania Ovest e Paesi Bassi – ci fu la spinta di due politici francesi, Jean Monnet (futuro primo presidente della Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio) e Robert Schuman (allora ministro degli Esteri), del cancelliere tedesco, Konrad Adenauer, e del primo ministro italiano, Alcide De Gasperi. Dopo la Dichiarazione di Schuman del 9 maggio del 1950, seguirono i negoziati sul Trattato di Parigi, firmato il 18 aprile del 1951 e ratificato dai sei Paesi in meno di un anno, entrando infine in vigore il 23 luglio del 1952. Fu così instaurato un mercato comune del carbone e dell’acciaio, con l’abolizione delle barriere doganali e delle restrizioni quantitative e la soppressione di aiuti di Stato, misure discriminatorie, dazi doganali e sovvenzioni adottate unilateralmente dai singoli Paesi membri.
https://twitter.com/EU_Commission/status/1547098502806773761?s=20&t=PF426rrPgxfCnum1Hfi46g
Il mercato comune fu aperto il 18 febbraio del 1953 per il carbone e il 1º maggio per l’acciaio e fu posto sotto la supervisione di un’Alta autorità, che aveva poteri di gestione della tassazione, delle previsioni di produzione per le linee-guida negli investimenti e delle carenze sul lato della domanda e dell’offerta. In relazione a questo specifico settore, la CECA si impostava come primo organismo sovranazionale europeo, dotato di uno specifico potere consultivo e di controllo politico al di sopra delle autorità nazionale di ciascun Paese membro. Significativo il fatto che per la prima volta si riunivano e si limitavano i poteri degli Stati nazionali sulle materie prime utilizzate dall’industria bellica, a pochi anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.
La CECA era formata da quattro istituzioni – l’Alta autorità, il Consiglio speciale dei ministri, l’Assemblea comune e la Corte di giustizia – che dal 1º luglio 1967 furono unite con quelle della Comunità Economica Europea e della Comunità Europea dell’Energia Atomica (istituite nel 1957 con il Trattato di Roma) attraverso l’entrata in vigore del Trattato di fusione. Con l’espansione della Comunità Economica Europea, il Trattato di Parigi è stato emendato più volte, fino a quando negli anni Novanta non iniziò il dibattito su quale futuro dare alla Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio, in vista della scadenza nel 2002. Il 23 luglio correrà il ventesimo anniversario dal giorno in cui la bandiera della CECA fu ammainata definitivamente davanti alla sede delle Commissione Europea a Bruxelles.
“Oggi teniamo la nostra riunione settimanale a Lussemburgo, per ricordare la prima riunione dell’Alta autorità della Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio, che si è svolta qui 70 anni fa”, ha ricordato la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, in occasione della riunione del collegio dei commissari: “Non è una coincidenza che sia avvenuta in Lussemburgo, un Paese al centro dell’Europa, che ha l’Europa nel cuore”. Anche il vicepresidente della Commissione per la Promozione dello stile di vita europeo, Margaritis Schinas, ha ricordato in un tweet che “tutto è iniziato qui 70 anni fa, nella sala della prima riunione della Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio”, il primo tassello che ha portato “dalle ceneri della Seconda Guerra Mondiale a un’Unione di democrazie, all’euro, a Schengen e al Mercato Unico“.
https://twitter.com/vonderleyen/status/1547146897621753861?s=20&t=PF426rrPgxfCnum1Hfi46g