I conservatori continuano a fare il pieno di adesioni e diventano la terza famiglia più numerosa all’interno del Parlamento europeo. Gli ultimi a decidere di confluire nel gruppo Ecr sono i separatisti di centrodestra di Nuova Alleanza Fiamminga: con i loro 4 deputati, il gruppo dei conservatori arriva a quota 68 e supera, anche se di un solo seggio, i liberali di Guy Verhofstadt.
I deputati dell’Alde, che solo fino a pochi giorni fa si dichiaravano sicuri di riuscire a rimanere la terza forza dell’emiciclo, si erano espressi a favore dell’ammissione dei separatisti fiamminghi. Questi, però, hanno fatto sapere di avere effettuato la loro decisione con un processo di votazione interna durante il quale la grande maggioranza ha chiesto di confluire nei conservatori, qualcuno di unirsi ai Verdi e solo pochissimi hanno optato per i liberali. Difficile da digerire, per i fiamminghi, che si definiscono eurocritici ma non euroscettici, soprattutto l’idea federalista dei liberali. La scelta di N-VA, ha commentato il leader dell’Alde, Guy Verhofstadt “non è un bene per il progetto europeo”.
A questo punto i conservatori occuperebbero uno spicchio consistente dell’Aula e la maggiore dimensione del gruppo influisce sul tempo di parola in plenaria e dà la precedenza nella scelta di presidenze e vicepresidenze nelle commissioni parlamentari.