Bruxelles – Sale ancora l’inflazione nell’eurozona. A maggio tocca quota 8,1 per cento, facendo registrare un’impennata di 0,7 punti percentuali rispetto ad aprile, complici i rincari di energia (+3,87 punti percentuali), generi alimentari, alcol e tabacco (+1,59 punti percentuali), servizi (+1,46 punti percentuali) e beni industriali non energetici (+1,13 punti percentuali). Allo Stato attuale ci sono sei Stati con la moneta unica con inflazione a due cifre, ma il dato a livello UE vede praticamente mezza Europa con un costo della vita a livelli sempre più preoccupanti.
“Non c’è dubbio che la sfida di breve periodo è l’inflazione“, ammette il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire, in occasione della riunione del consiglio Ecofin. “La sfida di lungo termine è quella della sovranità europea, sovranità industriale, con la capacità di produrre in loco, sovranità digitale”. Le due sfide sono interconnesse, “ma adesso la sfida è l’inflazione”.
I ministri economici dell’Ue fanno dell’andamento del costo della vita elemento di discussione e confronto. C’è da “proteggere i nostri cittadini”, sottolinea il ministro francese, che, al pari del collega tedesco che frena su nuove spinte rigoriste, preferisce evitare corse a riduzione forzate del debito pubblico. “Data la situazione occorre la politica dei piccoli passi”. Ad ogni modo “l’Eurozona è forte, e non ho alcun dubbio su questo, ma serve coordinare le nostre risposte” al problema di cui “tutti hanno coscienza”.
Lo dimostra anche la ministra delle Finanze finlandese, Annika Saariko, tra i pochi a parlare alla stampa al momento dell’arrivo a Lussemburgo. Una dichiarazione breve, ma la sintesi della situazione e dei timori diffusi. “L’inflazione ci riguarda tutti, anche in Finlandia”, comunque tra i Paesi con indice inflattivo più basso, ma sempre lontano dall’obiettivo di riferimento del 2 per cento. Il dato di maggio dell’8,1 per cento inquieta l’Ue e il suoi Paesi con la moneta unica.