Bruxelles – Due lunghe standing ovation da tutto l’arco parlamentare, prima e dopo l’intervento del presidente della Verchovna Rada (il Parlamento ucraino), Ruslan Stefančuk, davanti all’emiciclo dell’Eurocamera a Strasburgo. “Sono emozionato, perché oggi mi trovo tra amici e per la prima volta in 105 giorni mi rivolgo a tutti voi di persona, riesco a cogliere un senso di sostegno per tutta l’Ucraina“, ha esordito con voce rotta dall’emozione il leader dell’Assemblea di Kiev. Un intervento intenso, che ha tracciato un filo tra l’inizio della guerra russa in Ucraina e la risposta nazionale, europea e globale all’invasione e alle sue conseguenze.
“Questa è una guerra anche contro i nostri valori e principi e contro l’ordine internazionale“, ha ribadito con forza Stefančuk, che ha ringraziato subito gli eurodeputati per essere stati “i primi a far sentire una voce di condanna senza mezzi termini”. È successo il primo marzo, con l’intervento dello stesso Stefančuk e del presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, in videoconferenza alla sessione plenaria straordinaria a Bruxelles, ma anche con la visita della numero uno del Parlamento UE, Roberta Metsola, un mese più tardi nella Kiev ancora assediata: “La ringrazio per il suo coraggio, non dimenticherò mai questa decisione, mentre Bucha era occupata e la nostra capitale bombardata”.
Sono molti i ringraziamenti del presidente del Parlamento ucraino per l’impegno delle istituzioni comunitarie a sostegno di Kiev, sul fronte umanitario, militare, finanziario e anche della “controiniziativa per le investigazioni sui crimini di guerra”, perché “un giorno giustizia dovrà essere fatta, noi crediamo nell’ordine mondiale“. Se “la nostra unità respingerà l’aggressione russa e permetterà di arrivare alla pace”, il viaggio di Stefančuk fuori dai confini nazionali si pone l’obiettivo di “convincere tutti che l’Ucraina merita lo status di Paese candidato all’adesione all’Unione Europea“. Non è un segreto che “si tratta solo dello status”, ma – garantisce il leader del Parlamento ucraino – “sarebbe un’iniezione di fiducia per il popolo ucraino, l’essenza della vostra lotta e del vostro impegno al nostro fianco, che non sprecheremo”.
Ecco perché il 24 giugno, giorno del Consiglio Europeo in cui i 27 leader UE discuteranno della richiesta di adesione di Kiev (in attesa del parere formale della Commissione), “dovrà essere il giorno della svolta per la nostra vittoria”, fornendo uno “stimolo per il processo a cui ci dimostreremo all’altezza”. Ma non solo: “Chiediamo anche sempre più pressione sulla Federazione Russa, a partire dalle sanzioni in ogni loro forma”, ha esortato Stefančuk. La guerra d’invasione “dovrà diventare insostenibile per Putin, non dovrà più avere i mezzi per finanziarla”, ma questo sarà possibile solo con uno sforzo ulteriore dell’Unione: “Capisco che sarà oneroso per i bilanci, ma in caso contrario il prezzo anche economico sarà enorme per tutti”.
Ad appoggiare senza riserve le richieste del leader del Parlamento ucraino è stata la presidente Metsola, confermando che “l’Europa è al fianco dell’Ucraina, nello stesso modo in cui noi siamo al fianco della Rada“. Questo “comporta responsabilità”, sia sul piano del “continuo sostegno nel respingere l’aggressione russa”, sia “nell’assistenza per affrontare le conseguenze”. Da parte dei Ventisette si cercherà di “trovare soluzioni per la pace, ma senza la libertà e la giustizia non esiste pace“, ha ribadito con forza Metsola. Da parte sua, l’Eurocamera aiuterà l’Ucraina a diventare un Paese candidato all’adesione UE: “Sarà un segnale chiaro di accoglienza, perché l’Ucraina è Europa e noi vi ringraziamo per promuovere la visione europeista nel vostro Paese”, ha concluso la presidente del Parlamento UE.