Bruxelles – La Commissione Europea teme la recrudescenza della pandemia COVID-19 nel prossimo autunno e corre ai ripari. E’ di oggi (2 giugno) l’accordo siglato con la società farmaceutica statunitense Moderna per posticipare all’autunno (fino a inizio del prossimo anno) la consegna di alcune dosi di vaccino anti-COVID inizialmente previste per il secondo trimestre del 2022, in previsione di una campagna di richiami per affrontare il periodo dell’anno in cui il virus sembra circolare di più.
L’accordo aiuta a “ottimizzare gli accordi di fornitura e allinearli agli attuali livelli di domanda nei nostri Stati membri”, ha chiarito in una nota la commissaria europea per la Salute, Stella Kyriakides. Al momento pochi Stati hanno avviato la quarta campagna di somministrazione (ovvero la seconda dose booster) e solo per alcune fasce limitate di popolazione: per questo si rischia di rimanere con molte dose inutilizzate negli Stati membri. Ma non è solo una questione di disponibilità delle dosi di vaccino. In base all’accordo siglato con Moderna, se dovesse essere approvato un vaccino della farmaceutica di nuova generazione già adattato alle varianti del coronavirus, i Paesi dell’UE avranno accesso a dosi di vaccini di richiamo adattati già a partire da settembre e durante i mesi autunnali e invernali del 2022.
La Commissione Europea aveva siglato un accordo dello stesso tipo con la partnership farmaceutica tedesco-statunitense BioNTech-Pfizer, che ha sviluppato il vaccino attualmente più somministrato nel mondo e in Europa. Oggi pomeriggio l’Agenzia europea dei medicinali (EMA) ha fatto sapere nel corso del periodico briefing con la stampa che l’approvazione del primo vaccino adattato alle nuove varianti del coronavirus potrebbe essere dietro l’angolo.
Il responsabile della strategia di vaccinazione per conto dell’EMA, Marco Cavaleri, ha dato come tempistica potenziale per l’approvazione già il mese di settembre. L’importante è però mantenere un approccio il più possibile allineato con le altre agenzie regolatrici del farmaco a livello internazionale, dal momento che un potenziale vaccino adattato avrà impatto anche su tutte le dosi che i Paesi ricchi esporteranno. “Dobbiamo garantire l’allineamento globale sui vaccini adattati contro le varianti”, spiegano dall’EMA.” Le decisioni sulla composizione del vaccino avranno un impatto globale. Le autorità di regolamentazione globali terranno un seminario il 30 giugno per discutere un approccio normativo armonizzato”. Dopo questo incontro, si avranno anche informazioni più precise su quando ci sarà un via libero.
The first adapted vaccines against #COVID19 #variants could potentially be approved in September. #EMAPresser
— EU Medicines Agency (@EMA_News) June 2, 2022