Bruxelles – Avanti con le riforme che servono, anche con nuova spesa, che deve essere limitata alle transizioni verde e digitale, e alla sicurezza energetica. Per il resto prudenza, traiettorie di rientro di un debito ancora troppo alto, e nessuna interruzione all’attività di governo. I compiti per casa impartiti da Bruxelles all’Italia non sorprendono. Rispecchiano la situazione storica di un Paese alle prese, come tutti, con una crisi dopo la crisi. Dalla pandemia alla guerra in Ucraina con le sue ricadute, l’UE sceglie ancora una volta di non aprire procedure per squilibri macroeconomici, né contro Roma né contro altre capitali. Ma Roma resta sotto osservazione, perché le criticità non mancano.
“L’Italia sta vivendo squilibri eccessivi”, rileva l’esecutivo comunitario. Le vulnerabilità riguardano “l’elevato debito pubblico e la debole crescita della produttività, in un contesto di fragilità del mercato del lavoro e alcune debolezze dei mercati finanziari, che hanno rilevanza transfrontaliera”. L’Italia può essere contagiata e può contagiare. Per questo serve cautela. “La politica di bilancio dovrebbe essere prudente nel 2023, controllando la crescita della spesa primaria corrente della finanza nazionale”, la raccomandazione valida per tutti quelli come l’Italia, ad elevato debito o con squilibri macroeconomici. A tutti loro si chiedono, per il prossimo anno, piani di bilancio “ancorati a percorsi prudenti di aggiustamento a medio termine che riflettano le sfide della sostenibilità di bilancio associate agli elevati livelli di debito/PIL che sono ulteriormente aumentati a causa della pandemia”.
Sul piano politico, serve stabilità, decisione, pazienza, e programmazione. “Un’attuazione piena e tempestiva dei piani di ripresa è fondamentale”, tanto più che “è probabile che l’effetto di potenziamento della crescita degli investimenti e delle riforme richieda tempo per svilupparsi e dipende in modo cruciale da un’attuazione rapida e corretta“.
Paolo Gentiloni non vuole lasciare spazio ai dubbi. “Oggi le nostre priorità comuni sono gli investimenti e le riforme”, scandisce il commissario per l’Economia. “Ciò si riflette nelle raccomandazioni presentate oggi, con la loro chiara focalizzazione sull’attuazione dei piani nazionali di ripresa e resilienza e sulla transizione energetica”. Quindi invita tutti a evitare scossoni. Incertezze politiche non sono un lusso che ci si può permettere, in Italia come altrove. “Mentre affrontiamo il nuovo periodo di turbolenza causato dall’invasione russa dell’Ucraina, i governi devono anche avere la flessibilità per adattare le loro politiche a sviluppi imprevedibili“.
La Commissione europea inoltre insiste su quelle che ormai sono richieste tradizionali. Oltre alle riforme e agli investimenti previsti nel piano di ripresa, l’Italia “beneficerebbe” di riforme del sistema fiscale, del rafforzamento della sostenibilità del sistema pensionistico, e di misure volte a mitigare le sfide demografiche.