Bruxelles – Si stringe sempre di più l’alleanza tecnologica tra Unione Europea e Stati Uniti. Con la dichiarazione congiunta del Consiglio per il Commercio e la Tecnologia UE-Stati Uniti (TTC), Bruxelles e Washington puntano a saldare le “pietre miliari” del partenariato sulle due sponde dell’Atlantico, “basato sulla forza e prosperità condivisa e sul nostro impegno per la libertà, la democrazia e il rispetto dei diritti umani”. Al termine della seconda riunione del TTC a Parigi-Saclay, ospiti della presidenza di turno francese del Consiglio dell’UE, i due partner hanno “rafforzato la cooperazione su questioni relative al commercio, alla tecnologia e alla sicurezza”.
A prendere parte alla riunione di oggi (lunedì 16 maggio) a Parigi sono stati tutti i co-presidenti del Consiglio per il Commercio e la Tecnologia UE-Stati Uniti. Per l’UE i vicepresidenti esecutivi della Commissione UE Margrethe Vestager (per il Digitale) e Valdis Dombrovskis (per l’Economia) e il commissario per il Mercato interno, Thierry Breton, mentre per gli Stati Uniti il segretario di Stato, Antony Blinken, la segretaria per il Commercio, Gina Raimondo, e la rappresentante per il Commercio, Katherine Tai. Rispetto alla prima riunione, tenutasi a Pittsburgh il 29 settembre dello scorso anno, il cuore delle discussioni ha riguardato i cambiamenti “radicali” al sistema mondiale causati dall’invasione russa dell’Ucraina, su cui i due partner hanno ribadito la “ferma condanna” a 360 gradi: “Ciò include anche la rottura della catena di approvvigionamento per quanto riguarda i prodotti industriali e alimentari“. A questo proposito il TTC “intende sviluppare approcci comuni ed esplorare soluzioni condivise per migliorare la resilienza della catena di approvvigionamento, promuovere la prevedibilità e la diversificazione del commercio”, si legge nel testo firmato dai rappresentanti comunitari e statunitensi.
La base su cui si imposta ogni discorso è il “sistema multilaterale aperto ed equo basato su regole“, che i partner sulle due sponde dell’Atlantico riconoscono per “riformare le funzioni di negoziazione, monitoraggio e risoluzione delle controversie dell’Organizzazione mondiale del commercio”. È in questo senso che si indirizza l’azione “efficace” per affrontare “politiche e pratiche non di mercato che distorcono il commercio”: un avvertimento implicito alla Cina, anche considerato il riferimento nella dichiarazione alla cooperazione trilaterale con il Giappone. Tra i settori in cui vanno identificate le “lacune negli strumenti di applicazione esistenti” compaiono le tecnologie emergenti, come intelligenza artificiale, 5G e 6G, e informatica quantistica. “Ci impegniamo a scambiare informazioni e a esplorare opportunità di collaborazione nelle nostre agende di ricerca e sviluppo”, mette in chiaro la dichiarazione, ponendo l’accento sulle azioni congiunte per “promuovere l’uso responsabile delle tecnologie, anche collaborando su politiche, standard e governance tecnologica”.
Risalta l’accento posto sulla “responsabilità di astenersi dall’uso arbitrario o illegale di prodotti o servizi di sorveglianza” e sull’impegno a “promuovere il rispetto dei diritti umani da parte delle imprese” attraverso la condivisione delle migliori pratiche di due diligence (l’attività di investigazione e di approfondimento di dati e di informazioni relative all’oggetto di una trattativa) e il coinvolgimento del settore privato. Sempre sul piano della regolamentazione della sfera digitale, il Consiglio per il Commercio e la Tecnologia UE-Stati Uniti ha definito la base per il rafforzamento della cooperazione sulla “protezione dei difensori dei diritti umani online, la promozione di un Internet aperto, libero, globale, interoperabile, affidabile e sicuro e la lotta contro le chiusure di Internet imposte dai governi”. È per questo motivo che “le piattaforme online devono essere trasparenti e responsabilizzate per fornire servizi sicuri” e devono essere poste condizioni a garanzia del “controllo efficace sul ruolo delle piattaforme online nella diffusione, nell’amplificazione e nell’attenuazione di comportamenti e contenuti illegali”.
Rimane essenziale anche l’aspetto delle tecnologie pulite. Bruxelles e Washington spingono per “incoraggiare il commercio e la diffusione di beni e tecnologie che possano contribuire al raggiungimento dei nostri obiettivi climatici e ambientali, lavorando al contempo per ridurre l’intensità dei gas serra di un’ampia gamma di beni e servizi”. Nella dichiarazione congiunta il focus è su “impronta carbonica, appalti pubblici verdi e infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici”, in particolare da quanto emerge dal secondo gruppo di lavoro, responsabile per ‘Clima e tecnologie pulite’. L’obiettivo è quello di “accelerare la diffusione di tecnologie specifiche fondamentali per combattere il cambiamento climatico entro il 2023-2024”, specifica il testo del TTC.