Il fischio d’inizio dei Mondiali verrà dato tra poche ore e in Brasile l’attenzione è tutta puntata sulla prima sfida tra padroni di casa e Croazia. Ma dall’Ue, nel giorno in cui si inaugura la grande competizione sportiva, arriva un segnale importante per guardare anche a ciò che succede al di fuori dei campi di calcio.
E’ toccato a José Manuel Barroso, presidente della Commissione europea, il compito di lanciare una campagna di sensibilizzazione contro lo sfruttamento sessuale dei minori durante il Campionato del Mondo. ‘Don’t look away’ (Non voltarti dall’altra parte) – così si chiama l’iniziativa – è sostenuta da calciatori come Kakà e Juninho e ha lo scopo di ricordare a chi vive o si recherà in Brasile che il turismo sessuale è un reato.
Sono state le stesse autorità brasiliane a manifestare la loro preoccupazione di fronte al grande afflusso di turisti previsto per i Mondiali, che potrebbero portare a un aumento del turismo sessuale e della prostituzione minorile.
Il progetto, finanziato dall’Unione europea e nato da un’idea della rete Ecpat, la quale si occupa di proteggere bambini e ragazzi dallo sfruttamento, prevede la creazione di seminari di formazione per i funzionari locali in ogni città in cui si disputeranno le partite. Il programma comprende inoltre l’attivazione della linea ‘Call 100′ per segnalare i casi di abuso sessuale sui minori.
“Il Brasile è riuscito in un decennio a far uscire dalla povertà qualcosa come 40 milioni di persone: un percorso di sviluppo che ha dell’incredibile – ha dichiarato il Commissario per lo Sviluppo Andris Piebalgs – oggi però alcuni settori della società non hanno ancora accesso a diritti umani per noi scontati. Per questo, l’Unione europea ha lanciato una serie di importanti progetti nelle 12 città dei mondiali a sostegno dei diritti dei minori”.