Strasburgo, dall’inviato – Si rafforza il ruolo del Parlamento Europeo sul tema dell’intelligenza artificiale, con l’adozione in sessione plenaria del lavoro della commissione speciale AIDA, che così arriva alla fine del proprio mandato. Con 495 voti a favore, 34 contrari e 102 astenuti, gli eurodeputati hanno approvato la relazione preparatoria a firma Axel Voss (PPE), che fornirà una solida base di lavoro per l’elaborazione della posizione del Parlamento UE sul Regolamento sull’Intelligenza Artificiale.
“È una relazione completa, che traccia una panoramica sull’intelligenza artificiale in Europa”, ha salutato con favore l’approdo del testo in plenaria del Parlamento UE la vicepresidente della Commissione per il Digitale, Margrethe Vestager, intervenendo questa mattina (martedì 3 maggio) in Aula nel corso del dibattito con gli eurodeputati. “Come ogni tecnologia, l’intelligenza artificiale è uno strumento che la società potrà sfruttare, ma l’indirizzo dipenderà dalle scelte su salute, giustizia e cambiamenti climatici“, ha ricordato Vestager, riconoscendo che il rapporto a firma Voss “ha grandi sinergie con la proposta delle Commissione sulla crescita economica e anche sui rischi per i pilastri della nostra democrazia, che vanno affrontati attraverso una normativa”. Nell’ambizione di “aumentare gli investimenti pubblici e privati”, la Commissione prevede “20 miliardi di euro all’anno nel prossimo decennio”, anche per la creazione e il collegamento di “centri di ricerca e industriali che attraggano talenti”.
Grande soddisfazione da parte del relatore Voss per il via libera alla relazione che rappresenta il culmine del lavoro in commissione AIDA. “L’intelligenza artificiale è un tecnologia-chiave che può rilanciare la digitalizzazione della società e dell’economia”, ha ricordato ai colleghi, avvertendo che “è necessaria una riflessione su come vogliamo sopravvivere e competere con altre regioni del mondo nell’era digitale”. L’UE “non deve imboccare la strada sbagliata”, ma porsi l’interrogativo di “dove stia la sostenibilità” e tenendo ferma la barra sulla “fiducia verso l’essere umano e i valori europei”. In questo modo, “potremo affrontare rischi come le armi automatizzate e il social scoring“, ovvero i sistemi che premiano o penalizzano i singoli cittadini rispetto ai comportamenti rilevati dagli strumenti tecnologici. L’ambizione è quella di “stabilire uno standard globale”, ha concluso il relatore tedesco.
Endorsement anche dal capo-delegazione del Partito Democratico al Parlamento UE, Brando Benifei, co-relatore per il Regolamento sull’intelligenza artificiale, che da questa relazione prenderà ampiamente spunto. “Avrà un impatto sociale e implicazioni geopolitiche, abbiamo bisogno di una leadership europea, perché questo sarà uno dei principali teatri di rapporti internazionali nel futuro”, ha sottolineato l’eurodeputato italiano. Da adesso inizia il lavoro sulla posizione degli eurodeputati sul quadro sull’IA – che si attende entro la fine dell’anno – “il tassello fondamentale per l’industria europea“. Benifei non nasconde le criticità, in particolare sull’uso “potenzialmente dannoso” dell’intelligenza artificiale nei luoghi di lavoro e sugli “abusi” dei sistemi biometrici in tempo reale. Ma il “denso testo” approvato oggi è pieno di “proposte utili su cui impostare il lavoro”, ha promesso il co-relatore per il Parlamento UE.