Sui nomi dei partiti, ancora nulla è dato sapere. Nigel Farage inizierà a parlare solo e soltanto da venerdì, quando sarà chiaro anche l’esito del referendum del Movimento 5 Stelle sulla possibile collocazione dei 17 deputati grillini appena sbarcati a Bruxelles.Per ora il leader del partito indipendentista britannico smentisce tutte le voci che vorrebbero gli euroscettici in fortissima difficoltà sulla formazione del gruppo, incagliati per ora soltanto a 4 adesioni. I colloqui “sono in corso e stanno andando bene”, assicura, dicendosi “fiducioso che riusciremo a formare un gruppo con 50-55 eurodeputati”. Farage minimizza le defezioni del Partito popolare danese e dei Veri Finlandesi, che hanno lasciato il gruppo Efd per unirsi ai conservatori: “non sono una sorpresa”, giura. Oggi sono proseguiti anche i colloqui con il Movimento 5 Stelle, con il portavoce grillino, Claudio Messora che ha incontrato a Bruxelles il leader dell’Ukip.
I britannici continuano a corteggiare i deputati Cinque Stelle e non ne fanno mistero. “Non è buono che vadano con i Verdi o con i Conservatori, perchè i primi sono federalisti fanatici e a favore della guerra, i secondi sono euroscettici fasulli”, è tornato a ribadire oggi Farage. La possibilità di un’alleanza tra Ukip e Grillo, dice, “fa paura e ci calunniano perché sanno che faremo una vera opposizione” ma “i britannici hanno dimostrato di non credere ad una sola parola delle calunnie”. Nel gruppo, assicura comunque il leader dell’Ukip, “i deputati hanno libertà di voto”.
Dal canto loro, gli esponenti del Movimento 5 Stelle non si sbottonano sull’esito dei colloqui, in attesa del risultato del referendum, ma chiariscono che faranno di tutto per non finire nel calderone dei non iscritti: Quello è “lo spauracchio”, ammette il capogruppo pentastellato, Ignazio Corrao e i grillini sono pronti a “turarsi il naso” purché questo non succeda. Come dire: pur di raggiungere lo scopo, tutto è lecito: si parla comunque, assicura, di “alleanze tattiche”, che consentano al Movimento di non essere di fatto tagliato fuori dai lavori dell’emiciclo, ma il primo obiettivo rimane quello di “difendere il programma”. Il M5S torna a strizzare l’occhio anche ai Verdi: “Siamo un movimento molto ecologista e ambientalista”, butta là Corrao, ma ammette che “Farage è l’unico che ci abbia davvero corteggiato”.