Bruxelles – Un viaggio rischioso, accompagnato da tre promesse. “Sono qui a Kiev perché tutta l’Unione Europea è con voi e sostiene la vostra lotta, la vostra aspirazione all’adesione all’Unione e la ricostruzione del vostro Paese dopo la guerra”. Promesse che diventano irreversibili, perché pronunciate dalla presidente del Parlamento UE, Roberta Metsola, non in videoconferenza, ma nella capitale dell’Ucraina sotto assedio russo dal 24 febbraio scorso. Il viaggio, iniziato ieri sera (giovedì 31 marzo), ha proprio lo scopo di portare “un messaggio di speranza all’Ucraina“, anche a costo di un rischio per la sicurezza personale di una delle più alte cariche dell’Unione.
Nel primo giorno di visita a Kiev la presidente Metsola ha partecipato alla sessione straordinaria della Verchovna Rada, l’Assemblea nazionale dell’Ucraina e ha rivolto ai deputati una dichiarazione a nome dell’istituzione comunitaria che rappresenta. Successivamente ha incontrato il presidente della Verchovna Rada, Ruslan Stefančuk (da cui aveva ricevuto l’invito a recarsi a Kiev), il premier Denys Šmihal’ e i rappresentanti dei gruppi politici ucraini, prima di essere ricevuta dal presidente Volodymyr Zelensky. Nel corso della conferenza stampa congiunta con il presidente dell’Assemblea nazionale dell’Ucraina Stefančuk, la presidente Metsola ha confermato di aver voluto “essere qui di persona per incontrarci dopo così tante settimane in cui il vostro popolo ha mostrato una resistenza e un coraggio che hanno ispirato il mondo“.
Questo “testamento per le democrazie parlamentari e i diritti fondamentali” è stato raccolto dal Parlamento UE e “da tutti cittadini dell’Unione Europea”, ha ribadito con forza Metsola, che ha voluto spiegare i tre impegni presi con l’Ucraina. Nell’immediato, “l’invasione criminale di Vladimir Putin lo mette in contrasto con il mondo, non vi abbandoneremo nella vostra lotta“, mentre sul medio periodo “riconosciamo le vostre aspirazioni per l’adesione all’UE e potete contare su di noi per arrivarci”. In prospettiva, invece, i Ventisette si impegneranno a “ricostruire il vostro Paese quando la guerra sarà finita”, aumentando i finanziamenti già messi in campo in questo mese di guerra sul piano umanitario, militare e finanziario “anche per far ritornare nelle proprie case i cittadini ucraini che hanno trovato rifugio da noi”.
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Il presidente della Verchovna Rada ha riconosciuto le parole e il viaggio di Metsola in Ucraina come “un’espressione estremamente importante e simbolica di solidarietà con il nostro popolo” e “un potente segnale di sostegno politico” contro l’aggressione russa. In un tweet il premier Šmihal’ ha reso noto che durante il confronto con la numero uno del Parlamento UE è stato discusso il “rafforzamento delle sanzioni” contro la Russia di Putin e la preparazione del Paese “per i prossimi passi sulla strada verso l’Unione Europea”. Il deputato ucraino Roman Hryshchuk ha pubblicato su Twitter una foto della presidente Metsola durante il suo discorso alla Verchovna Rada, commentando: “Un atto coraggioso! Grazie per la sua visita, questo è un messaggio importante per il mondo”.
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