Bruxelles – C’è anche l’Italia tra i primi 19 Paesi europei ad aver ricevuto da Bruxelles le osservazioni al piano strategico della nuova PAC, l’insieme delle linee di azione con cui intende attuare la nuova politica agricola in vigore dal primo gennaio 2023. Le prime lettere hanno raggiunto le diciannove capitali giovedì 31 marzo, con una serie di osservazioni su come i governi hanno individuato le loro necessità per la politica agricola, gli strumenti che intendono adoperare e gli obiettivi che si sono prefissati nel quadro del nuovo esercizio finanziario per il 2023-2027.
Insieme al governo di Roma, anche Austria, Croazia, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Grecia, Ungheria, Irlanda, Lituania, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Slovenia, Spagna e Svezia hanno ricevuto le osservazioni, avendo consegnato per tempo a Bruxelles (entro il primo gennaio 2022) il loro piano nazionale. La Commissione si prende qualche settimana di tempo per renderle pubbliche. Agli Stati è concesso un periodo di 60 giorni per rispondere e capire come adeguare i piani anche alla luce della guerra in Ucraina, che pesa sul commercio agroalimentare a livello globale ed europeo.
Bruxelles già nelle scorse settimane aveva aperto alla necessità di riconsiderare alcune scelte iniziali sui piani nazionali, per rafforzare gli elementi per garantire maggiore resilienza e sicurezza del sistema agroalimentare di fronte alla guerra, ad esempio aumentando la quota delle produzioni proteiche e lasciando meno terreni a riposo. La Commissione si aspetta che gli Stati “presentino la versione riveduta dei piani prima possibile”, conferma a Eunews un portavoce dell’Esecutivo comunitario, precisando che la Commissione UE prenderà in seria considerazione l’impatto dell’invasione russa dell’Ucraina sul settore agroalimentare nella valutazione. Al Consiglio Agricoltura che si è tenuto a Bruxelles la scorsa settimana, il commissario europeo competente Janusz Wojciechowski aveva già chiarito che a buona parte dei piani strategici sarebbero serviti aggiustamenti, da una logica di intervento più solida, alla strategia complessiva che nel nuovo esercizio deve essere volta ai risultati.
I piani strategici sono il fulcro della riforma che ha investito la politica agricola comunitaria e che sarà in vigore dal primo gennaio 2023, con un budget che è circa il 31 per cento dell’intero bilancio UE a lungo termine (per quasi 337 miliardi di euro) fino al 2027. Bruxelles ha messo in chiaro che quanto sarà rapida l’approvazione dei piani strategici della nuova Pac da parte dell’UE dipenderà dagli Stati membri e da quanto rapidamente riusciranno a rispondere alle richieste di aggiustamenti da parte dell’UE. L’agenda prevede che siano approvati entro il mese di giugno, per dare modo agli agricoltori di adattarsi alle nuove regole prima che entrino in vigore il prossimo gennaio. “Gli agricoltori stanno già programmando per il 2023. È essenziale che abbiano chiarezza e certezza su come la PAC li sosterrà nel loro lavoro”, ha incalzato il commissario all’agricoltura in un tweet. Ha poi aggiunto che le ultime “settimane hanno rafforzato la necessità di raggiungere la sostenibilità e la sicurezza alimentare nell’UE”, per via della guerra in Ucraina. “Ora è il momento di elaborare piani strategici della PAC efficaci che funzionino per gli agricoltori, i cittadini e l’ambiente”.
I urge Member States to take on board the EC observations.
Recent weeks have reinforced the need to achieve sustainable #FoodSecurity in the EU.
Now is the time to shape effective CAP Strategic Plans that work for farmers, citizens and the environment. /4
— Janusz Wojciechowski (@jwojc) April 1, 2022