Bruxelles – Gas e petrolio rappresentano il 62 per cento del totale delle importazioni UE dalla Russia. Un dato che dimostra quando l’Unione sia dipendente dal fornitore euroasiatico ma che certifica anche il lento processo di diversificazione delle fonti in atto, anche prima del conflitto russo-ucraino e le tensioni che sono nate con Mosca. Nel diffondere i dati Eurostat mostra come la quota di energia importata si sia assottigliata nel corso dell’ultimo decennio.
Nel 2021 l’energia ha rappresentato il 62 per cento dell’import a dodici stelle, (equivalente a 99 miliardi di euro), dato che segna “un calo significativo” di 14,2 punti percentuali (pp), rispetto al 2011, quando l’energia rappresentava quasi il 77 per cento delle importazioni dell’UE dalla Russia (148 miliardi di euro).
A livello più generale, guardando il dato dei flussi commerciali UE-Russia in modo più complessivo, emerge che nel 2021 quello russo risultava il quinto partner per le esportazioni di beni dell’UE (4,1 per c cento delle esportazioni extra-UE, pari a 89 miliardi di euro) e il terzo partner per le importazioni di beni dell’UE (7,5 per cento delle importazioni extra-UE, equivalente a 158 miliardi di euro).