Roma – L’unità è la nostra principale forza. Il presidente del Consiglio Mario Draghi a Bruxelles incontra la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen per discutere dei temi collaterali al conflitto, l’energia e l’accoglienza dei profughi. “L’Unione europea ha dato prova di straordinaria unità – ha detto Draghi prima del colloquio – nel condannare con forza l’aggressione della Russia all’Ucraina, nell’imporre sanzioni e rispondere all’appello del presidente Zelensky che ha chiesto aiuti umanitari, militari e finanziari”. Ucraina che fa parte della famiglia europea e “continuiamo a sostenerla” ha spiegato, ma per “l’ingresso nell’UE è un processo lungo, che richiede tempo, ed è preceduto da profonde riforme strutturali”.
Dopo i primi tre pacchetti di sanzioni già approvati, per Von der Leyen ora “dobbiamo assicurarci che non ci siano scappatoie e che il loro effetto sia massimizzato”. Sanzioni che sono già molto forti e si vedono le ricadute sull’economia russa ma ha ricordato che “gli attacchi non si fermano, contro i civili, le donne, i bambini e dunque dobbiamo preoccuparci di adottare altre sanzioni”.
Il secondo tema in agenda è quello dell’energia e sono tre i pilastri su cui la commissione sta lavorando: diversificazione delle forniture, accelerazione mirata delle rinnovabili e efficienza energetica degli edifici, nei processi industriali e nella distribuzione. “Dobbiamo farla finita con la dipendenza da carbone, petrolio e gas russo, la Commissione presenterà le sue proposte domani”, ha annunciato Von der Leyen.
Di questi aspetti si discuterà poi giovedì nel vertice informale dei capi di Stato e governo a Versailles, ha spiegato poi Draghi con “il governo già al lavoro per ridurre la dipendenza dal gas russo” dopo gli incontri e i colloqui positivi della scorsa settimana con il Qatar e l’Algeria. Di questi aspetti e della proposta di stoccaggi comuni sollecitata fin dal primo momento dall’Italia, si discuterà anche con il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, anche lui a Bruxelles.
Il premier italiano a proposito delle sanzioni ha ricordato il congelamento di beni adottati nei giorni scorsi nel nostro Paese contro diversi patrimoni degli oligarchi, e “vorrei che operazioni analoghe ci fossero anche negli altri Paesi. Noi con Germania e Francia siamo stati rapidi”. Poi ha insistito sulla necessità di mantenere l’unità dei partner anche sulle altre conseguenze della guerra come l’emergenza dei profughi: “Questo è il momento della solidarietà e dell’accoglienza, valori fondanti dell’Unione europea che l’Italia mette in pratica da anni”. Un modo per ribadire che “continueremo a fare come sempre la nostra parte” anche con il contributo importante del ministero dell’Interno, delle prefetture e dei “sindaci di tanti comuni italiani che voglio ringraziare”.
Il presidente del Consiglio ha poi fatto un breve aggiornamento dell’agenda diplomatica, nonostante i tentativi come quello francese di agevolare il dialogo non stiano dando frutti. “Finora la determinazione russa è chiarissima – ha detto – andare avanti e procedere fino a che il paese non si sia arreso e probabilmente installare un governo amico”. Draghi mercoledì incontrerà il primo ministro polacco, e questa sera è stata fissata una conversazione telefonica con il cancelliere Olaf Scholz.