Bruxelles – Investimenti e riforme sono i due pilastri della trasformazione dell’economia europea e il prerequisito per una transizione verde accelerata. È quanto sottolinea la Commissione Europea in una comunicazione sul modello europeo di crescita pubblicata oggi (2 marzo) per orientare il lavoro degli Stati membri verso un modello economico più sostenibile che metta al centro la doppia transizione, verde e digitale.
Tra le tipologie di investimenti consigliati dall’Esecutivo europeo ci sono quelli per decarbonizzare l’economia, per un ambiente pulito, biodiversità ed economia circolare. Ancora, vengono menzionate le tecnologie verdi chiave ma anche il sostegno alle famiglie vulnerabili che potrebbero risentire dei costi di questa transizione e lo sviluppo di competenze lavorative green. Sul fronte delle riforme, lo sforzo dei governi dovrà concentrarsi sugli obiettivi climatici e ambientali fissati dall’UE, come il pacchetto sul clima Fit for 55, presentato a Bruxelles lo scorso luglio, la strategia europea per la biodiversità, il piano d’azione per l’economia circolare e quello contro l’inquinamento di aria, acqua e suolo. La comunicazione, non essendo un atto vincolante, non dà precise indicazioni su come attuarli, ma semplicemente riconosce che l’economia europea sta attraversando trasformazioni senza precedenti in un contesto “di grandi incertezze” legate alle prospettive globali e di sicurezza e sottolinea la necessità di lavorare a stretto contatto con i nostri partner internazionali per un modello di crescita sostenibile a lungo termine.
La Commissione Europea stima che per raggiungere gli obiettivi ambientali e climatici del Green Deal europeo, gli investimenti annuali in UE dovranno aumentare di circa 520 miliardi di euro nel prossimo decennio (2021-2030), rispetto ai dieci anni precedenti. Il Green Deal fissa l’obiettivo di raggiungere entro il 2050 la piena neutralità climatica, con un obiettivo intermedio di riduzione delle emissioni di gas serra del 55 per cento entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990. Di questi investimenti aggiuntivi stimati, l’Ue conta che 390 miliardi di euro all’anno andrebbero impiegati per la decarbonizzazione dell’economia e in particolare del settore energetico, compresi i settori dell’edilizia e dei trasporti. Per raggiungere altri obiettivi ambientali della transizione verde (oltre al clima e all’energia) serviranno inoltre circa 130 miliardi di euro all’anno. “Avremo anche bisogno di investire in adattamento al cambiamento climatico e nelle tecnologie chiave che permetteranno la trasformazione verde e la crescita futura dell’UE, come le batterie, i pannelli solari e l’idrogeno, così come nella riqualificazione della forza lavoro e nella formazione”, si legge nel documento.