Bruxelles – Il conflitto russo-ucraino deve essere un ulteriore motivo per condurre in porto la rivoluzione verde e sostenibile che l’UE si è data. Frans Timmermans non può che condannare quanto accaduto, perché “la guerra di Putin”, come la definisce in più di un’occasione, “è una guerra che nessuno vuole in Europa, che nessuno vuole in Ucraina e che nessuno vuole neppure in Russia”. Ma il vicepresidente esecutivo della Commissione europea ricorda come “questo conflitto ha anche un aspetto climatico. Investire nell’economia del futuro, nell’economia circolare, vuol dire anche investire nella nostra sicurezza”.
Sicurezza energetica, certamente. Che si traduce anche in maggiore sicurezza politica. “La transizione verde ci libererà dalla dipendenza, anche russa”, sottolinea intervenendo al seminario sull’economia circolare organizzato da Commissione UE, Comitato economico e sociale europeo (CESE), e presidenza francese del Consiglio dell’UE.
Il responsabile per il Green Deal europeo ricorda che “il 90 per cento della perdita di biodiversità dipende dai processi estrattivi”, responsabili della distruzione dell’ambiente e della calamità che ne derivano. Occorre cambiare tutto. “I nuovi prodotti devono essere durevoli, chimicamente sicuri, e riutilizzabili”. Ecco perché nel corso dell’anno “presenteremo una proposta di nuova legislazione sulla sostenibilità dei prodotti”, che comprenderà vari settori tra cui “energia, acciaio, tessile”.