Bruxelles – Non solo i canali ufficiali. Dopo aver decretato la fine delle trasmissioni in Europa per Russia Today e Sputnik, la Commissione Europea ora intende fermare la propaganda russa e la disinformazione su Internet. La vicepresidente per i Valori e la trasparenza, Věra Jourová, ha contattato gli amministratori delegati di Youtube e Google (Alphabet), Sundar Pichai e Susan Wojcicki, per discutere “la necessità urgente” di intraprendere “azioni più forti” per contrastare la disinformazione sponsorizzata dallo stato russo e per conformarsi alle sanzioni, comprese le misure più recenti. Nella riunione avuta nella serata di domenica (27 febbraio) “c‘è stato un accordo per continuare ad adattare e aggiornare le politiche delle piattaforme alla luce della situazione attuale”, fa sapere la Commissione UE.
A questo punto Google e YouTube dovrebbero vietare l’accesso alle piattaforme agli utenti che promuovono forme di propaganda di guerra della Russia, come parte delle misure per fermare la disinformazione. Al momento l’unica azione presa dalle due aziende era stato il divieto al media statale Russia Today e ad altri canali legati al regime di ricevere denaro per gli annunci sui loro siti web, app e video, come aveva già fatto Facebook dopo l’invasione dell’Ucraina. La chiamata con la vicepresidente della Commissione UE Jourová e il commissario per il Mercato interno, Thierry Breton, è servita per alzare il tiro delle azioni delle piattaforme online contro la disinformazione messa in campo dalla Russia.
“La libertà di espressione non copre la propaganda di guerra“, ha attaccato Breton. “La propaganda di guerra non dovrebbe mai essere un contenuto raccomandato, anzi, non dovrebbe avere alcun posto sulle piattaforme online”, ha aggiunto. Ecco perché l’esecutivo comunitario conta sull’industria tecnologica “per prendere misure urgenti ed efficaci per contrastare la disinformazione” messa in atto dal Cremlino.
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