Bruxelles – E’ la guerra intrapresa dalla Russia ai danni dell’Ucraina che spinge Angela Merkel a tornare momentaneamente sulla scena pubblica, dopo aver dismesso i panni di cancelliera tedesca a dicembre. A poco più di 24 ore dall’inizio dell’invasione da parte di Mosca, l’ex cancelliera rompe il silenzio e parlando all’agenzia di stampa tedesca Dpa (Deutsche Presse-Agentur) – poi ripresa da molti siti e giornali locali – ha condannato nel modo “più duro questa eclatante rottura del diritto internazionale per la quale il non c’è alcuna giustificazione”. L’aggressione immotivata di Mosca segna una profonda rottura “nella storia dell’Europa dalla fine della guerra fredda”, con il crollo del muro di Berlino che divise in due la Germania dal 1961 fino al 1989, quando Merkel aveva 35 anni.
“Ogni sforzo del governo tedesco, con l’Unione Europea, gli USA, la Nato e il G7 per contenere l’attacco militare della Russia ha il mio sostegno”. Parole verosimilmente sentite ma anche dovute, secondo molti, visto il canale di dialogo con il presidente russo Vladimir Putin che negli anni Merkel ha cercato di mantenere stabile per la stabilità europea e per i benefici della sua Germania, primi tra tutti quelli energetici.
La Germania è uno dei principali importatori di gas dalla Russia e Merkel è stata la prima, ferma, sostenitrice del controverso gasdotto Nord Stream 2, progettato per raddoppiare i volumi di gas in arrivo in Germania, bypassando la via terrestre del gas attraverso l’Ucraina, indebolendola quindi strategicamente. Sola contro tutti – contro gli Stati europei e gli Stati Uniti, che l’hanno messo in guardia a più riprese sui pericoli di una maggiore dipendenza energetica dell’Europa dal gas russo – Merkel è andata avanti per finire la costruzione del gasdotto, che oggi è completo ma bloccato dal cancelliere Olaf Scholz per ritorsione alla politica aggressiva di Mosca.
La linea morbida di Berlino con Putin è un “fallimento storico” anche per l’ex ministro tedesco della Difesa della Germania per l’Unione Cristiano-Democratica e molto vicina a Merkel, Annegret Kramp Karrenbauer. “Sono così arrabbiata con noi stessi per il nostro fallimento storico. Dopo la Georgia, la Crimea e il Donbas, non abbiamo preparato nulla che potesse davvero scoraggiare Putin. Abbiamo dimenticato la lezione di Schmidt e Kohl (ex cancellieri tedeschi) che il negoziato viene sempre prima, ma dobbiamo essere sufficientemente forti militarmente per fare in modo che il non negoziato non sia un’opzione per l’altra parte”, ha motivato in un tweet.
I'm so angry at ourselves for our historical failure. After Georgia, Crimea, and Donbas, we have not prepared anything that would have really deterred Putin.
— A. Kramp-Karrenbauer (@akk) February 24, 2022
Nelle sue dichiarazioni di stamattina, Merkel ha rivolto un pensiero “e la mia solidarietà al popolo di Ucraina e il governo guidato dal presidente Zelenskyy in queste ore e giorni terribili”, aggiungendo di seguire gli sviluppi “con la massima preoccupazione e simpatia”. Merkel ha espressamente detto che il nuovo attacco della Russia “all’integrità territoriale e alla sovranità di questo Stato indipendente” ora colpisce l’intera Ucraina, dopo che nel 2014, quando Merkel era cancelliera, la Russia ha occupato la penisola ucraina della Crimea. E tutti, anche in quel momento, le hanno recriminato di aver voluto sempre lasciare il canale del dialogo troppo aperto.