Bruxelles – L’ora più buia per l’Europa dalla fine della Seconda guerra mondiale. Di fronte alla riunione speciale della commissione Esteri e la sottocommissione Difesa dell’Eurocamera, è il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, a soppesare gravemente una ad una le parole per definire l’aggressione militare di Mosca ai danni dell’Ucraina, iniziata questa mattina (24 febbraio) poco prima dell’alba, come se fossero le più difficili che abbia pronunciato durante questi due anni di mandato. “Inimmaginabile, impensabile” vedere tornare la guerra in Europa “eppure è ciò sta accadendo” con effetti “devastanti sui civili e innocenti”, aggiunge, ribadendo la condanna da parte dell’UE a questa manifesta “violazione del diritto internazionale”.
“Stiamo assistendo a un’invasione ingiustificata da parte di una potenza nucleare contro un Paese libero e sovrano e allo stesso tempo (la Russia) sta minacciando tutti coloro che stanno cercando di aiutarli con una rappresaglia nucleare”, ha sintetizzato l’alto rappresentante, in riferimento alla notizia delle ultime delle forze russe che avrebbero occupato la centrale nucleare di Chernobyl, chiusa dopo un incidente del 1986 durante un test di prova nel reattore numero 4. “I nostri difensori stanno dando la vita affinché la tragedia del 1986 non si ripeta”, ha twittato nel pomeriggio il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy poco prima che la centrale fosse catturata, affermando che “questa è una dichiarazione di guerra contro l’intera Europa”.
Russian occupation forces are trying to seize the #Chornobyl_NPP. Our defenders are giving their lives so that the tragedy of 1986 will not be repeated. Reported this to @SwedishPM. This is a declaration of war against the whole of Europe.
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) February 24, 2022
Per Borrell sono parole difficili da pronunciare perché l’aggressione di Mosca sancisce il fallimento della politica europea (e transatlantica) volta al dialogo, che nelle ultime settimane ha cercato di ridimensionare l’escalation di tensione in Ucraina su un piano diplomatico. “Abbiamo cercato in ogni modo di trovare una soluzione sul piano diplomatico a questa crisi”, ha detto Borrell sottolineando che già il fatto che il presidente russo Vladimir Putin abbia deciso di attaccare mentre era in corso una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite la dice lunga su quanto rispetti il diritto internazionale.
Sul tavolo dei capi di stato e governo al Consiglio straordinario di questa sera ci sarà il più grande pacchetto di sanzioni mai preparato dall’Unione Europea che prenderà di mira “settori (dell’economia russa) ma anche individui”, ha chiarito Borrell. Si tratta di un pacchetto consolidato insieme agli alleati di Stati Uniti, Regno Unito, Canada per affrontare una crisi che non si risolverà in una notte e che costringe anche l’Unione Europea a ripensare il proprio approvvigionamento di energia. “La nostra dipendenza dal gas (russo) è troppo forte, dobbiamo prendere misure per diversificare le nostre fonti di energia”.
Quanto all’assistenza finanziaria promessa all’Ucraina, oltre all’ultimo pacchetto da 1,2 miliardi di euro licenziato pochi giorni fa, per l’alto rappresentante è giunto il momento di dar vita a un nuovo strumento di assistenza dedicato, “non possiamo continuare a prendere risorse dal budget europeo un po’ qui e un po’ lì”. Ha aggiunto di aver ribadito al “Consiglio dell’OSCE (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) “con la massima fermezza la condanna dell’UE per l’invasione di dell’Ucraina da parte della Russia e ho chiesto la fine immediata delle operazioni militari russe e il ritiro incondizionato delle attrezzature dall’intero territorio dell’Ucraina”, come si legge nella nota diffusa poco dopo.