Bruxelles – Energia verde, connettività digitale e accesso alla salute pubblica. Il rilancio della partnership tra Unione Europea e Unione Africana passa attraverso un’ingente mole di investimenti che Bruxelles vuole mobilitare in queste tre direzioni. Lo dice chiaramente la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, aprendo nel pomeriggio il sesto vertice UE-UA in corso oggi (17 febbraio) e domani a Bruxelles. In comune con gli altri 27 governi, la Commissione UE ha la volontà di “creare stabilità, prosperità e dinamismo economico e sociale” in Africa, che le consenta di mantenere salda la sua influenza nella regione, soprattutto a discapito dell’avanzata cinese.
È un vertice in cui si parlerà soprattutto di investimenti, dopo l’annuncio della scorsa settimana da parte UE di voler mobilitare la metà dell’iniziativa di investimento Global Gateway in “progetti solidi e concreti” che riguardano la regione africana. Si tratta di 150 miliardi di euro in “infrastrutture e persone” che saranno le priorità d’investimento, dice von der Leyen.
Sul versante delle infrastrutture, la maggior parte delle risorse andrà alla doppia transizione verde e digitale. Sull’energia, l’idea è quella di sfruttare a pieno l’innato potenziale “verde” che ha il continente africano tra sole, vento ed energia idroelettrica attraverso la piena decarbonizzazione e l’approdo a un percorso 100 per cento rinnovabile. “Costruiamo su questo e investiamo in progetti per costruire capacità di idrogeno” rinnovabile in loco. Ma anche la Commissione UE sa che una delle criticità che andranno affrontate prima di pensare all’idrogeno su larga scala è quella delle interconnessioni elettriche e, banalmente, l’accesso all’energia economica e anche pulita che al momento non è una realtà in molte regioni africane. “Le persone hanno bisogno di accesso all’elettricità. I numeri sulle persone senza elettricità sono una vera sfida, ma insieme possiamo fare la differenza”, assicura.
Sul fronte del digitale, la vera sfida è quella dell’accesso a internet. “A Dakar ho incontrato giovani imprenditori che non hanno bisogno di idee imprenditoriali intelligenti, ne hanno in abbondanza. Ma ciò di cui hanno bisogno è l’accesso a Internet per sviluppare le loro idee brillanti“, racconta la presidente, che negli investimenti alla regione dice di volersi concentrare “sul collegamento dell’Europa e dell’Africa tramite cavi sottomarini e delle regioni dell’Africa tramite cavi terrestri” perché non sia più isolata. Investimenti in connettività e competenze per consentire lo sviluppo di imprenditorialità in loco.
E poi c’è la sfida sanitaria, l’area su cui più di tutto il resto l’UE può dimostrare di essere un partner affidabile per l’Africa. Le discussioni che oggi hanno preso il via alla due giorni di vertice guardano oltre la pandemia da COVID-19 e riguardano lo sviluppo di capacità produttiva di vaccini a tecnologia mRNA direttamente in Africa, senza necessità di vedersi distribuire le dosi dai Paesi ricchi. Avere accesso a fabbriche e trasferimento di conoscenza sulle tecnologie mRNA significa poterle reimpiegare non solo nella produzione di vaccini anti COVID, ma anche per vaccini contro malattie ancora molto diffuse nel continente africano, come la tubercolosi e la malaria. “Stiamo facendo rapidi progressi”, sostiene von der Leyen secondo cui “prevediamo di costruire almeno due fabbriche all’avanguardia in Ruanda e Senegal quest’anno”. Il prototipo di queste piccole fabbriche trasferibili è stato presentato proprio ieri dalla farmaceutica tedesca BioNTech a Marburg, non a caso alla vigilia di questo vertice ospitato da Bruxelles. “Siamo fiduciosi che questo hub darà potere agli scienziati e alle aziende africane”, ha concluso von der Leyen.
Il piano di investimenti della BEI
Nel quadro del vertice UE-Unione Africana, la Banca europea per gli investimenti (BEI) ha annunciato la mobilitazione di 62 milioni di euro in sei iniziative di investimento in Africa per il settore privato. Il sostegno si concretizzerà su tre canali: quello per le start-up tech, per microfinanza e imprenditoria rurale e per il sostegno post-COVID.
Sulla direttrice tech, la BEI ha previsto un sostegno da 22,5 milioni di euro per due iniziative di investimento alle start-up tecnologiche africane, grazie all’iniziativa congiunta Boost Africa con la Banca africana di sviluppo (AFDB). In questo ambito, il sostegno sarà diretto verso due dei principali investitori tecnologici africani, Atlantica Ventures e Janngo. Il finanziamento da 12,5 milioni di euro per Atlantica sosterrà 50 milioni di euro di nuovi investimenti in start-up tecnologiche innovative in tutto il continente ed espanderà il finanziamento specializzato in capitale di rischio per imprenditori promettenti. Per Janngo è stato previsto un sostegno pari a 10 milioni di euro, che aumenterà gli investimenti nelle start-up tecnologiche in fase iniziale per migliorare l’accesso all’assistenza sanitaria, all’istruzione e ai servizi finanziari in tutta l’Africa e consentire alle aziende tecnologiche di creare posti di lavoro per giovani e donne.
Altri 15 milioni sono dedicati a garantire l’accesso ai finanziamenti per le aree rurali e gli imprenditori agricoli attraverso due iniziative. Un partenariato da 10 milioni di euro tra la BEI e la Grameen Credit Agricole Foundation per accelerare l’inclusione sociale e rafforzare la resilienza economica alla pandemia COVID-19, che dovrebbe sostenere oltre 36 mila euro in nuovi posti di lavoro e consentire 98 mila nuovi prestiti alle imprenditrici nelle comunità svantaggiate in tutta l’Africa. Previsto un secondo finanziamento di 5 milioni di euro per il Fondo europeo di solidarietà per l’Africa (FEFISOL) dedicato ai piccoli agricoltori attualmente esclusi dai finanziamenti tradizionali per farli accedere alla microfinanza rurale e alle cooperative agricole certificate per il commercio equo e solidale in 25 Paesi africani.
In collaborazione con la banca locale First Capital Bank, la BEI sosterrà inoltre i piccoli proprietari in tutto il Malawi che beneficeranno di 12,5 milioni di euro per finanziamenti agricoli a lungo termine. Gli agricoltori locali potranno utilizzarli per modernizzare le attrezzature e resistere alle sfide di un clima che cambia. Insieme alla banca Commercial Bank of Camerun, la Banca europea ha annunciato un’iniziativa di finanziamento delle imprese per la ripresa dal COVID-19 da 12 milioni di euro, che andrà a sostenere società manifatturiere, di servizi, agricole e commerciali nei paesi dell’Africa centrale colpiti dalla pandemia fornendo finanziamenti a lungo termine essenziali per l’espansione delle imprese.