Bruxelles – Nessuna eccezione sulla sicurezza dei dispositivi connessi a Internet e venduti nell’UE, giocattoli compresi. È questa la richiesta del Parlamento Europeo, che ha approvato quasi all’unanimità (688 voti a favore, 6 contrari e un’astensione) la relazione sul rafforzamento delle regole europee per garantire che tutti i giocattoli venduti sul mercato dell’Unione, anche da Paesi extra-UE e online, siano sicuri.
“Giocattoli connessi o che utilizzano l’intelligenza artificiale pongono nuove sfide, evidenziando la vulnerabilità dei bambini a interventi esterni di manipolazione o localizzazione”, ha sottolineato il relatore Brando Benifei (S&D). Dal momento in cui “i bambini meritano il più alto livello possibile di protezione quando giocano”, è necessario che l’UE faccia “iil massimo per garantirlo”. I rischi erano stati evidenziati anche dalla Commissione Europea il 29 ottobre dello scorso anno, quando erano state proposte nuove misure per la sicurezza informatica dei prodotti venduti nel Mercato Unico.
Gli eurodeputati hanno riconosciuto che, nonostante la direttiva sulla sicurezza dei giocattoli (TSD) del 2009 finora abbia giocato un “ruolo positivo”, alcuni produttori che vendono i loro prodotti nell’UE attraverso i mercati online sono in grado di raggirare la legislazione comunitaria. “Esistono alcuni problemi di flessibilità e incongruenze da correggere, oltre alla necessità di affrontare le nuove sfide emerse sia dalle più recenti evidenze scientifiche sia dalle nuove tecnologie”, ha aggiunto il capo-delegazione del Partito Democratico al Parlamento UE. La conseguenza è che molti giocattoli rappresentano ancora una minaccia “significativa” per i bambini europei sul piano della sicurezza, privacy e salute mentale.
Per quanto riguarda le nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale e l’etichettatura elettronica (dispositivi costituiti da un modulo display e da un ripetitore che permettono di velocizzare la trasmissione di informazioni tra cliente e produttore), gli eurodeputati hanno invitato la Commissione UE a proporre regole per disciplinare queste criticità e i Paesi membri a coordinare le attività di vigilanza del mercato e a migliorare i controlli per individuare più efficacemente i giocattoli non sicuri. Allo stesso tempo, i produttori dovrebbero “integrare meccanismi di sicurezza nella progettazione dei loro giocattoli“, per esempio contro le minacce informatiche, mentre le piattaforme online dovrebbero “assumersi maggiori responsabilità nel garantire la sicurezza e la conformità dei giocattoli venduti” nell’UE.
Un’ultima questione riguarda la richiesta di implementare la direttiva del 2009 con la possibilità di abolire la distinzione tra i giocattoli destinati ai bambini sotto i 36 mesi e quelli per bambini più grandi. In questo modo si potrebbe estendere a tutti i giocattoli un limite più severo per le sostanze chimiche, come nitrosammine e nitrosabili (sostanze cancerogene che vengono assorbite attraverso bocca e pelle). In aggiunta, “La Commissione dovrebbe garantire che gli interferenti endocrini [sostanze chimiche che possono alterare il normale equilibrio ormonale, ndr] siano vietati nei giocattoli subito dopo la loro identificazione”, specifica il testo. Infine, gli eurodeputati hanno chiesto che la revisione della direttiva TSD del 2009 includa una modalità di cambiamento “rapido” dei valori-limite delle sostanze pericolose, per evitare che i singoli Stati membri fissino limiti diversi a livello nazionale.