Bruxelles – Accogliere tutti i viaggiatori vaccinati con vaccini autorizzati nella UE (Biontech-Pfizer, Moderna, Johnson&Johnson, AstraZeneca, Novavax) ma anche con quelli che hanno completato il processo degli usi di emergenza dell’Organizzazione mondiale della Sanità, ai quali sarà richiesto in aggiunta un risultato negativo di un test PCR negativo. Gli ambasciatori degli Stati membri hanno trovato ieri (16 febbraio) un accordo per aggiornare la raccomandazione ai viaggi da Paesi extra UE, proposta dalla Commissione Europea il 25 novembre, con l’obiettivo di spostare l’approccio alle restrizioni dalla condizione epidemiologica del Paese da cui si parte allo status sanitario della persona, ovvero se è vaccinato.
L’annuncio è arrivato dalla presidenza francese del Consiglio, che in un tweet specifica che l’accordo andrà ora convalidato dai ministri per gli Affari europei alla riunione degli affari generali martedì 22 febbraio. L’aggiornamento delle raccomandazioni arriva per “tenere conto dei progressi nella vaccinazione e dell’espansione della variante Omicron” e fa seguito all’aggiornamento delle raccomandazioni per i viaggi dentro l’UE entrata in vigore dal primo febbraio.
Al netto di un accordo definitivo la prossima settimana, come per i viaggi interni, l’aggiornamento introduce un limite temporale di 9 mesi per l’accettazione dei Green pass, i certificati Covid digitali dell’UE, dopo il ciclo di vaccinazione primaria. A partire dal primo marzo 2022 si dovrebbe porre fine all’elenco di Paesi extra UE a cui garantire l’ingresso nell’area Schengen senza restrizioni, che adesso viene aggiornata ogni 14 giorni dal Consiglio.
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I ministri degli Affari europei hanno formalmente adottato lo scorso 25 gennaio la nuova raccomandazione sui viaggi nell’Unione Europea durante la pandemia COVID-19, sulla base dell’ultima proposta avanzata dalla Commissione Europea il 25 novembre sulla libera circolazione delle persone. Anche per i viaggi dentro l’UE la novità delle nuove regole è che prevarrà un approccio più centrato sullo status personale di chi viaggia con il Green pass (ovvero se è vaccinata, guarita o con il tampone negativo) rispetto alla situazione epidemiologica del Paese da cui si parte.