Dall’inviato
Strasburgo – L’eredità da raccogliere, l’attività da cominciare. “Sarà un bel lavoro”, carico di sfide e non scevro da emozioni, quello che attende Camilla Laureti, nuova europarlamentare del PD entrata ufficialmente in carica in occasione della sessione plenaria di febbraio. Entra nell’Aula di Strasburgo per sostituire David Sassoli, Laureti è componente delle commissioni Agricoltura e Bilanci, nonché membro sostituto della commissione Politiche regionali. “Non pensavo che potessi sceglierle”, e invece il desiderio è stato esaudito, racconta a Eunews a margine dei lavori.
Eunews: Benvenuta. Come ha vissuto l’entrata in carica, un mese dopo essere subentrata a Sassoli?
Camilla Laureti: “Con tristezza. Sappiamo tutti perché sono qui. Sassoli è un uomo che lascia un’eredità densa. Ma anche con emozione. Il mio primo giorno ha coinciso con le celebrazioni del ventesimo anniversario dell’euro, e vedere le immagini proiettate con i protagonisti di allora, vedere che anche allora c’era una donna presidente del Parlamento, è stato emozionante”.
E: Quali obiettivi si pone?
CL: Innanzitutto raccogliere quell’eredità e portare avanti politiche e valori europei, e in questo non penso di essere sola. Sono solo all’inizio, ma cercherò di portare avanti quanto fatto finora. Ho fatto politica sul territorio e continuerò a lavorare per i territori. Mi dimetterò dal consiglio comunale di Spoleto perché non è pensabile di poter fare entrambe le cose bene, ma l’Europa senza i piccoli parlamenti che sono i Comuni è un’Europa più debole. Non è un caso se mi trovo nelle commissione parlamentari in cui sono. Voglio portare avanti questo rapporto con i territori.
E: Oltre a lavorare sui singoli dossier c’è da lavorare sul rilancio dell’UE? La preoccupa l’euroscetticismo?
CL: “Io credo che la percezione stia cambiando, e in questo l’emergenza ha aiutato. Un esempio l’ha offerto Sassoli, aprendo, in pieno lockdown, i locali di questo Parlamento ai senzatetto. Con quanto fatto per contrastare la pandemia, a partire dal recovery fund e dal piano per la ripresa, penso che si sia visto che c’è stata un’Europa vicino ai cittadini. Poi è chiaro che questi soldi dobbiamo spenderli bene, e questo vale soprattutto per il nostro Paese, dove bisogna immaginare il lungo periodo e non solo a immaginare l’uscita dall’emergenza”.
E: l‘ultimo sondaggio Eurobarometro mostra una porzione piuttosto sostanziosa di euro-indifferenti, quelli che per cui far parte dell’UE non é né un bene né un male. Come recuperiamo questi cittadini?
CL: “Lavorando anche su questo, e in questo il mio impegno per i territori vale ancora di più. Poi c’è anche da dire che per le nuove generazioni l’Europa è questione che per certi aspetti non si pone, perché per i nostri figli è normale essere europei”.
E: Alcuni suoi colleghi, di altre delegazioni e di altri gruppi, continuano a lavorare e votare a distanza. Lei ha intenzione di fare altrettanto?
CL: “No, non farò nulla a distanza. Ci sarò, a Bruxelles e Strasburgo”.