Bruxelles – E’ di 1,3 miliardi di euro il budget che avrà a disposizione la nuova l’Autorità europea per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (HERA) per il 2022. Il consiglio direttivo dell’autorità europea ha adottato oggi (10 febbraio) il suo primo piano di lavoro annuale, con cui l’autorità potrà finalmente avviare le azioni per rafforzare la preparazione e le capacità di risposta alle crisi sanitarie all’interno dell’UE.
Ad annunciarlo da Grenoble (Francia), dove è in corso il Consiglio informale dei ministri della Salute, è stata la commissaria per la salute, Stella Kyriakides. “A due anni dall’inizio della pandemia, sappiamo che la capacità di rispondere in modo decisivo alle emergenze sanitarie transfrontaliere deve essere al centro di una forte Unione sanitaria europea”, ha detto la commissaria. HERA era già operativa dalla fine dello scorso anno, dopo essere stata formalmente adottata dalla Commissione Europea a settembre 2021, ma l’adozione “del primo piano di lavoro di HERA le consentirà di iniziare la sua missione fondamentale, diventando la torre di controllo della sicurezza sanitaria dell’UE per le future minacce per la salute, nonché un attore chiave per la preparazione alle crisi sanitarie a livello globale”.
E’ pensata come una agenzia interna alla Commissione europea, per renderla più efficiente e controllabile. L’Agenzia europea per i medicinali (EMA) e il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (ECDC), ad esempio, non sono autorità interne all’Esecutivo, dunque più indipendenti da Bruxelles. A livello logistico HERA si divide tra attività di prevenzione e attività di risposta rapida in caso di una eventuale emergenza sanitaria, come lo è stata quella del COVID-19. La prima fase di “preparazione” ordinaria e quotidiana a eventuali crisi e minacce sanitarie si articola in un lavoro di routine a contatto con altre agenzie sanitarie nazionali e dell’UE, l’industria e i partner internazionali, con valutazioni delle minacce e raccolta di informazioni, modelli per prevedere un focolaio, ricerca.
Per quanto riguarda la prima fase di preparazione, il budget per il 2022 coprirà l’approvvigionamento e lo stoccaggio di contromisure mediche per una serie di minacce alla salute pubblica (circa 580 milioni di euro); 300 milioni di euro andranno per la ricerca e lo sviluppo di contromisure mediche e tecnologie innovative contro le minacce emergenti; nascerà una piattaforma UE a lungo termine e su larga scala per le sperimentazioni cliniche e piattaforme di dati; per l’identificazione di tre minacce per la salute ad alto impatto, oltre alla COVID-19, entro la fine della primavera in stretta collaborazione con gli Stati membri nel consiglio di HERA, le agenzie dell’UE, i partner internazionali e gli esperti.
Molto risalto in questa prima fase è dato all’aumento della capacità industriale, con la nascita delle strutture FAB, una rete di capacità di produzione sempre attive per la produzione di vaccini e medicinali La seconda fase è quella di risposta rapida, che è attivata anche adesso per via del coronavirus. Il comitato di crisi HERA può passare rapidamente alle operazioni di emergenza, svolgerà un ruolo di primo piano nella tempestiva fornitura di vaccini COVID-19 agli Stati membri dell’UE, compresi i vaccini adattati per le varianti, delle terapie e la distribuzione nel mondo. Tra il 2021 e il 2027 il budget complessivo di HERA è di 6 miliardi di euro.