Bruxelles – Nel pieno della crisi globale dei semiconduttori e della ripresa dell’economia post-COVID, si stringe l’intesa tra le istituzioni UE e il settore dell’industria europea, per cercare di spingere sull’autonomia strategica nel decennio digitale. “Gli imprenditori sanno scorgere molto prima degli altri le grandi possibilità che arrivano dalle tecnologie innovative, che guidano le transizioni gemelle verde e digitale”, ha aperto così la terza e ultima giornata degli Industry Days 2022 (l’evento annuale sulla politica industriale UE) la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen.
È fitta l’agenda di Bruxelles per sostenere l’industria dei Ventisette per affrontare le carenze, sia nell’ambito energetico sia in quello dell’approvvigionamento di componenti critiche: “Stimoliamo l’uso più efficiente dei materiali, il riciclo, le alleanze industriali, ma anche gli investimenti attraverso il Next Generation EU e le strategie di autonomia”. Ultima in ordine cronologico quella sui microchip, presentata martedì (8 febbraio) dal gabinetto von der Leyen: “Non ci possiamo più permettere troppe dipendenze dall’estero”, ha ribadito von der Leyen, chiedendo ai rappresentanti dell’industria dell’UE di “rimanere stretti alleati in questa sfida“.
Concetto ribadito dal commissario per il Mercato interno, Thierry Breton, che ha sottolineato con forza il “cambio di mentalità anche a livello di sviluppo industriale che richiedono le transizioni verde e digitale“. Per farlo, “abbiamo tutte le risorse necessarie, dalla ricerca all’innovazione, fino al Mercato unico come pietra angolare”. Di fronte alle nuove crisi, “dobbiamo diventare più consapevoli sulla necessità di sfruttare di più le tecnologie all’avanguardia, nell’ambito dei microchip, dei dati, della sicurezza informatica, delle batterie e dell’idrogeno”, dal momento in cui “siamo in un mondo in cui prevale il China o America first“, ha aggiunto Breton.
Di qui la doppia strategia di “puntare sui partenariati globali, ma anche potenziare le alleanze industriali UE“, che hanno già iniziato a dare “enormi risultati”. Per esempio, ha concluso il commissario Breton, grazie all’European Battery Alliance “abbiamo investito in questo ambito tre volte più della Cina e abbiamo in fase di sviluppo 20 megafabbriche” sul territorio dell’Unione.